Dybala: "Affrontare questa partita col Milan sarà una bella prova per noi"
Il fantasista argentino in conferenza stampa: "Perdere la finale l'anno scorso mi ha dato le stesse sensazioni di quando ho perso la Champions"
Manca sempre meno all'andata dei quarti di finale d'Europa League tra Milan e Roma. Giovedì alle ore 21 il fischio d'inizio in un "San Siro" che si preannuncia gremito. Nel giorno della vigilia, oltre all'allenatore De Rossi, ha parlato in conferenza stampa Paulo Dybala. Di seguito le sue parole.
I tuoi ultimi allenatori sono stati Allegri, poi Mourinho e adesso De Rossi, cosa ha Daniele di diverso rispetto agli altri due?
“Daniele sta iniziando ora, ovviamente il paragone è difficile, gli altri due allenatori hanno vinto tantissimo, però devo dire che vedendo ogni giorno come allena, cosa trasmette e cosa ci da, perché da quando è arrivato l entusiasmo si è alzato, ha tutte le carte per arrivare ai livelli di Allegri e Mourinho”
Pioli in conferenza stampa ha detto è arrivato il momento di dimostrare la loro forza, per la Roma invece che momento è?
“Stiamo attraversando un momento di fiducia, positivo, vincere il derby ti aiuta e credo che affrontare una partita come questa con il Milan sia una bella prova per noi. Sappiamo dove siamo dopo il percorso fatto da quando è arrivato Daniele, sicuramente domani sarà una bella partita da giocare.”
Lo scorso anno a Salisburgo hai detto che ti piacerebbe un giorno tornare a lavorare con Mourinho, ora stai parlando molto bene di De Rossi, questo finale di stagione quanto può condizionare le tue scelte sul futuro?
“Mi trovo benissimo con Daniele, alcune scelte non dipendono da me o da lui, siamo tutti contenti del lavoro che sta facendo, quindi a noi farebbe piacere continuare a lavorare con lui, dobbiamo sapere la società che intenzioni abbia ma ora bisogna parlare della partita. abbiamo molte partite importanti per il nostro futuro è tutti sanno dove vogliamo essere l anno prossimo e che competizione vogliamo giocare.”
Sappiamo tutti che sei un giocatore fenomenale, l'unico dubbio è legato alla tua condizione fisica, tu come stai ora? Pensi vadano dosate ancora un po' le tue energie?
“Io ora mi sento benissimo, penso di essermi allenato bene in settimana. Ovviamente le decisioni di chi gioca e per quanti minuti spettano all’allenatore.”
Quanto è bello sentirsi caricato un questo dal proprio allenatore e quanto vi ha toccato questo suo lato umano?
“Essere leader di una squadra e aiutare i compagni è bellissimo. Cerco di dare il meglio di me ogni giorno, dentro e fuori dal campo, di aiutare i più giovani. È bello, è una grande responsabilità. Daniele conosce molto bene Roma e quello che i tifosi vogliono e credo non ci sia modo migliore per caricare questi momenti e affrontare al meglio le partite.”
Le tue lacrime nella finale dell’anno scorso contro il Siviglia hanno toccato tutti. Tu sei uno che di partite importanti ne ha giocate parecchie. Quanto senti l’urgenza di dare un qualcosa che resti in bacheca a questo popolo?
“Perdere una finale è forse la cosa più brutta che può succederti nel calcio. Ci tenevo tanto a vincere quella finale, avevamo fatto un percorso bellissimo, eravamo arrivati in finale in una maniera grandiosa. Non l’abbiamo vinta ma credo che quel gruppo sarebbe rimasto nella storia per vincere un trofeo così. Quando ho perso la finale di Champions ho avuto le stesse sensazioni, il calcio però ti dà sempre una rivincita e speriamo che arrivi quest’anno.”
8 gol e 3 assist con De Rossi: i dati dicono non sei mai stato così incisivo in carriera. Hai giocato il 70% dei minuti in campionato, a smentire le voci sul fatto che giochi poco. Il modo di giocare di De Rossi ti sta favorendo da un punto di vista fisico o è solo il caso?
“De Rossi mi da molta libertà per muovermi e cercare di creare superiorità in campo. Io non vedo i dati, per me l’importante è stare bene, aiutare i compagni e aiutare lui. Abbiamo una buona squadra e credo che stiamo facendo molto bene. Questo stile di gioco mi aiuta sicuramente, magari avendo di più la palla abbiamo più possibilità di segnare e i numeri ovviamente crescono.”
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