Lecce homo: Lukaku guida l'assalto
Per il tour de force l’attacco sulle spalle di Big Rom. Coi salentini due esordi con gol e l’urlo last second dell’andata
Rieccolo. Si rivedrà oggi nella Capitale Romelu Lukaku, dopo la lunga sosta dedicata alle nazionali. Tornerà rinfrancato e ricaricato, ma senza eccessi di fatiche sulla spalle. L’ideale in ottica romanista. Big Rom è rimasto a riposo “concordato” nel primo test del suo Belgio contro l’Irlanda. Poi è rientrato martedì sera a Wembley, giocando 82 minuti, rinnovando gli incubi di Dunk e firmando anche un assist di pregevole fattura per Tielemans nel 2-2 con l’Inghilterra.
Il suo rendimento nell’ultimo periodo stava oscillando fra alti e bassi: dagli squilli decisivi in Europa League (competizione nella quale peraltro da sempre fa la parte del leone) contro Feyenoord e Brighton, al mese e mezzo di digiuno in campionato. Un gol al Verona nella prima di De Rossi in panchina, quello successivo oltre quaranta giorni dopo nella vittoriosa trasferta di Monza. In mezzo qualche pausa di troppo, dovuta però in parte a una fisiologica usura: nelle 39 partite disputate in tutte le competizioni dalla Roma, il belga ha giocato 37 volte. E l’ideale grafico delle reti realizzate fornisce indicazioni precise sui periodi di maggiore forma: delle 18 reti realizzate in stagione, soltanto 4 sono arrivate nell’anno solare 2024.
Ora però si entra nella fase cruciale, con 7 impegni fra campionato e coppa nel prossimo mese che daranno la misura dei traguardi cui potranno ambire i giallorossi, ma non ancora le risposte definitive. Fondamentale sarà quindi non perdere terreno nei confronti di chi precede in classifica e se possibile allungare sulle inseguitrici. Partendo dal match contro il Lecce, una sorta di squadra-amuleto per Lukaku. Contro i salentini Big Rom ha bagnato il suo esordio italiano (con gol) nella prima giornata del 2019-20. E quando ha fatto ritorno in Serie A dopo l’anno di pausa in Premier è accaduto lo stesso: ancora i giallorossi (pugliesi) come avversari, ancora una rete per il belga, all’epoca in maglia interista. Ma anche nella Capitale la tradizione non si è interrotta: ennesimo centro all’ultimo respiro di una partita che fino al 90’ la Roma stava addirittura perdendo, complice un rigore fallito in avvio proprio da Romelu. Che però in pieno recupero si è rifatto con gli interessi, bissando la realizzazione di Azmoun arrivata pochi istanti prima e facendo esplodere l’Olimpico in un boato liberatorio. Quella maglia sfilata con corsa sotto la Sud e abbraccio al popolo che con tanto affetto lo ha adottato è una delle immagini più belle del Lukaku romanista.
Rispetto a quel giorno non ci sarà il partner iraniano (alle prese coi postumi del ko in nazionale), ma il numero 90 ritroverà il “gemello diverso” Dybala, con cui condivide la piazza d’onore del podio delle coppie-gol in Serie A dietro quella interista. Con la Joya potrebbe far coppia anche l’anno prossimo, se la Roma deciderà di riscattarlo. Molto dipenderà anche dagli introiti del possibile accesso alla prossima Champions, sul quale saranno probabilmente decisivi proprio i due attaccanti. Per ora nessuno si sbilancia, eppure la volontà del centravanti sembra indirizzata dalle recenti dichiarazioni. Una alla tv italiana con tanto di risata fragorosa e frasi sibilline. L’altra a Londra, come risposta sulle presunte buone impressioni da lasciare in Inghilterra: «Dovreste chiederlo al Chelsea». Ma adesso in testa c’è soltanto la Roma.
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