AS Roma

Il ballo delle punte

Dopo un anno e mezzo in giallorosso Belotti ritrova la Roma al Franchi. Lukaku sfida il Gallo: il belga, a segno nelle ultime due, vuole dimenticare il rosso dell’andata

Belotti e Lukaku abbracciati all'Olimpico

Belotti e Lukaku abbracciati all'Olimpico (GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Sergio Carloni
10 Marzo 2024 - 08:57

La partita d’andata, in scena allo Stadio Olimpico il 5 dicembre, non si era conclusa nel migliore dei modi per Lukaku: partito bene, col gol dell’1-0 messo a referto al 5’ di gioco, l’attaccante belga aveva abbandonato anzitempo il campo per un’espulsione rimediata nei minuti finali della gara. Più precisamente all’87’; un intervento irruento, scomposto, ai danni di Kouamé. Forse un gesto dovuto al nervosismo, visto l’atteggiamento passivo della squadra per via del precedente cartellino rosso diretto a Zalewski. E quell’ammenda, oltretutto, è costata a Big Rom l’unica assenza  in campo da quando veste la maglia della Roma: quella al Dall’Ara, nello 0-2 subito dal Bologna in piena lotta per la Champions.

Oggi, fresco di gol col Brighton, il numero 90 tornerà ad affrontare la Fiorentina; stavolta al Franchi, dove ha già segnato un gol in Coppa Italia nella stagione 2020-21. Replicare quanto di buono fatto all’andata: questo è ciò che De Rossi si augura in vista del match. E a dare manforte all’attaccante c’è l’ennesima rete in campo europeo, che giovedì gli ha permesso di toccare quota 7 nell’Europa League 2023-24 (dietro solo ad Aubameyang con 9 reti); mentre in Serie A proviene dalla bella prova col Monza, condita dal decimo gol stagionale  nel campionato italiano. A Firenze, poi, una punta centrale della Roma non va a segno dal 2019, quando Dzeko firmò l’1-0 nel 4-1 inflitto sotto la guida di Fonseca: un motivo in più per dare il fritto.

L’altro “nove”

E se da una parte c’è un Lukaku in forma smagliante, dall’altra parte c’è un ex giallorosso che può trasformarsi in un’insidia per gli uomini di DDR. Si tratta di Andrea Belotti: una stagione e mezzo nella Capitale, 10 gol in 68 partite ma tanta grinta con Mourinho in panchina. Dopo l’arrivo di De Rossi l’ultima partita in giallorosso, poi l’addio in prestito con direzione Toscana alla ricerca della rinascita. «Grazie Roma per avermi accolto, per avermi supportato anche nei momenti difficili», aveva scritto sui social ai saluti. Un messaggio volto a mostrare tutto l’amore dato alla maglia, ricambiato dai tifosi e da chi lo ha allenato. Ora, però, la sua divisa avrà un colore differente: tra quelli che scenderanno in campo dovrebbe esserci, salvo sorprese, anche lui. Un gol nelle prime sette apparizioni con la Viola è poco. Nell’aria aleggia il timore che possa far male alla sua vecchia fiamma; nessun romanista, ovviamente, se lo augura. A contendergli la corona ci sarà proprio Big Rom; lui, che a fine agosto ha rubato il posto da titolare al Gallo, fino a “causarne” la partenza. Ma la sintonia c’è sempre stata, a partire da quel Roma-Empoli di settembre e da quell’abbraccio fraterno in seguito alla prima rete del belga. A parlare, come sempre, sarà il campo. Un’avvincente sfida nella sfida.

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