Sfida di sapore europeo: DDR ci mette la faccia
In ballo la Champions per due squadre di livello internazionale
È quasi un confronto di respiro internazionale quello tra Fiorentina e Roma, due squadre che tra difficoltà di varia natura che si trascinano dietro stanno comunque onorando il mandato di rappresentare l’Italia nelle avventure europee nel migliore dei modi. Una coppa vinta per la Roma due anni fa, due finali, con annessa delusione, per entrambe le squadre l’anno scorso, due belle vittorie nell’andata degli ottavi delle rispettive competizioni giusto giovedì. Stanchi, ma felici, i giocatori della Fiorentina e della Roma si affronteranno questa sera per un altro confronto quasi ad eliminazione diretta. Se la Roma dovesse passare al Franchi, infatti, i viola potrebbero considerarsi tagliati fuori dalla corsa alla Champions e dovrebbero concentrarsi sugli altri piazzamenti. Se vincessero i padroni di casa, invece, la rincorsa della Roma subirebbe una bella battuta d’arresto, vanificando così l’opportunità che la sconfitta di ieri del Bologna aveva dato. Ad approfittarne potrebbe essere l’Atalanta, se facesse risultato a Torino, ma è inutile precorrere troppo i tempi. Il momento della Roma ha consigliato prudenza anche ai bookmakers che vedono un grandissimo equilibrio nella sfida che si giocherà stasera al Franchi (calcio di inizio ore 20,45, telecronaca esclusiva su DAZN, radiocronaca obbligatoria su Radio Romanista). Eppure questo è uno stadio storicamente ostile per i giallorossi, sia in assoluto (su 84 partite sono 17 le vittorie a fronte di 35 sconfitte) sia in tempi più recenti, con gli ultimi due rovesci consecutivamente rimediati dalla squadra di Mourinho contro quella di Italiano.
Ma il fatto che oggi ci sia un nuovo allenatore sulla panchina della Roma conferisce uno spessore maggiore ad una squadra che ha già la corteccia per affrontare tutti gli impegni che il calendario le riserva (lo ha riconosciuto anche De Zerbi, l’altra sera, dopo la sconfitta: «Io i giocatori della Roma li conosco, ma adesso sono diversi, hanno più consapevolezza»). Tatticamente, invece, sarà sicuramente una sfida appassionante e aperta, tra due allenatori che in fondo credono allo stesso tipo di calcio, ognuno con le sue caratteristiche. Mancherà Beltran ai viola, l’argentino che la scorsa estate Pinto provò a strappare a Pradè senza riuscirci, e in fondo è andata bene a tutti visto che poi è arrivato Lukaku al centro dell’attacco della Roma. Ma Italiano non rinuncerà alle sue idee che ultimamente sembrano puntare tutto su un 424 a trazione anteriore che lascia spazi alle spalle della linea difensiva ma che tiene sempre in apprensione la difesa avversaria.
Al centro dell’attacco ci sarà Belotti, con la sua voglia di rivincita per il misero bottino raccolto in un anno e mezzo a Trigoria ciò che ha spinto De Rossi e la proprietà a trarne delle conseguenze nello scorso mercato di gennaio. A confortare la Roma ci sarà la solita invasione di tifosi. Che si giochi di lunedì, di sabato o di domenica sera, con il sole o con la pioggia che presumibilmente accompagnerà la gara, loro saranno sempre là, uniti dietro la figura di Daniele De Rossi, l’ultra della Roma che vede le partite dalla panchina. In piedi come un capo. La sensazione è che il bello debba ancora venire.
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