Il Faraone in Europa incide e convince
Due assist contro il Brighton per El Shaarawy. Sempre in campo nelle gare di coppa
Non sempre viene considerato come uno dei campioni di questa squadra, ma Stephan El Shaarawy continua a stupire. Lavoro, dedizione, amore per questi colori e soprattutto tanto sacrificio, sono le chiavi vincenti che il Faraone usa ogni giorno all’interno delle mura di Trigoria e dell’Olimpico ma anche in giro per l’Italia e per l’Europa. Nel percorso europeo è una delle pedine più importanti della Roma e i numeri danno ragione a lui. Spesso è stato etichettato come il dodicesimo uomo di lusso, quel calciatore che grazie al suo passo e alla sua tecnica è in grado di cambiare la partita in corsa, ma sta dimostrando che anche da titolare può essere letale e decisivo.
Contro gli inglesi
Lo schieramento e le caratteristiche che il Brighton ha fatto vedere contro la Roma, si sono sposate alla perfezione con quelle di Elsha, che spesso è stato la spina nel fianco della retroguardia inglese grazie ai suoi inserimenti e alle sue accelerazioni. Al triplice fischio il tabellino segna due assist per il Faraone, che nel giro di 4 minuti - tra il 64esimo e il 68esimo - ha prima pescato Mancini in aria di rigore con un cross al bacio dalla trequarti e poi Bryan Cristante, che ha sfruttato al massimo il tocco di esterno da parte di El Shaarawy a dir poco strabiliante, dopo un’azione bellissima iniziata dalla propria metà campo con Spinazzola. Due giocate fondamentali, che hanno permesso alla Roma di affondare il Brighton nel primo atto degli ottavi di Europa League e di mettere un piede nei quarti. La nuova idea di gioco di De Rossi si sposa alla perfezione anche con la duttilità di Elsha, che proprio contro la squadra di De Zerbi, spesso ha ripiegato per lasciare campo aperto alle percussioni di Spina.
I dati europei
Con questi due assist, il Faraone raggiunge quota 5 in 9 partite di Europa League giocate fino a questo momento e solo in due occasioni non è partito dal primo minuto (contro lo Sheriff Tiraspol in casa e contro il Feyenoord al de Kuip), ma è sempre sceso in campo in ogni gara, per un totale di 591’ (dietro solo a Lukaku, Paredes, Svilar, Mancini e Cristante). Numeri a dimostrazione di quanto sia importante per la squadra soprattutto nel percorso europeo e nel frattempo tutti attendono il suo primo sigillo in EL in questa stagione e per le prestazioni che sta fornendo sarebbe la ciliegina sulla torta.
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