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Amelia: "Daniele è l'uomo giusto"

L’ex portiere: «Avrei scommesso su De Rossi allenatore della Roma». Il retroscena su Svilar: «Mou aveva deciso per il cambio. Futuro? A luglio torno ad allenare»

Marco Amelia, allenatore e campione del mondo nel 2006

Marco Amelia, allenatore e campione del mondo nel 2006 (Instagram)

PUBBLICATO DA Andrea Di Carlo
06 Marzo 2024 - 09:03

Nato e cresciuto tra le mura di Trigoria, undici anni di militanza in giallorosso che ha portato in valigia per una carriera intera, vissuta tra i pali della Serie A. Scudettato nel 2001 con la Roma di Capello, poi con il Milan nel 2011 ma soprattutto Campione del Mondo nel 2006 con gli Azzurri di Lippi. Marco Amelia è stato ospite di “Secondo Tempo” sulle frequenze di Radio Romanista. Una lunga chiaccherata sull’universo giallorosso, ma non solo. Impossibile, però, non partire dal suo rapporto con l’attuale tecnico giallorosso, Daniele De Rossi: «Avrei scommesso su Daniele allenatore e su Daniele sulla panchina della Roma, non pensavo accadesse così presto ma era scontato succedesse. La situazione non era affatto semplice da gestire, ma sta lavorando alla grande. C’era il rischio che si bruciasse? Non scherziamo, si brucia chi non è preparato, invece lui lo è e sta dimostrando di esser pronto anche grazie ad una conoscenza del calcio appresa da calciatore. In più penso che l’esperienza alla  Spal gli sia servita. Un mio allenatore, di cui non farò il nome, un giorno mi disse: “Diventi allenatore quando ti esonerano la prima volta”. E poi ha detto una cosa meravigliosa alla prima conferenza: “Alla Roma non si dice di no”. E chi direbbe di no alla Roma?».

E la mano di De Rossi si sta vedendo, la squadra in poco tempo ha cambiato la propria identità in campo: «Penso che Daniele abbia subito messo in chiaro le cose una volta rientrato a Trigoria, mantenendo sì l’amicizia con i giocatori avuti come compagni, ma stabilendo dei ruoli. La sua Roma vuole cercare di dominare la partita e fornire aggressività al gioco. Daniele era un calciatore a cui piaceva tanto recuperare il pallone, cosa che si vede tanto anche in questa Roma». Entrambi cresciuti a Trigoria, amici in campo e anche fuori, da Campioni del Mondo nel 2006 Amelia e De Rossi si sono ritrovati compagni di banco a Coverciano per il corso Uefa Pro: «Abbiamo una chat sia con i ragazzi del 2006 che con i partecipanti al corso. Dentro c’è anche Palladino, avrei voluto scrivere qualcosa prima di Monza-Roma, ma ho capito presto che non sarebbe stato il caso (ride, ndr)».

Domani sera la Roma di De Rossi sfiderà il Brighton di De Zerbi; l’attuale tecnico dei Seagulls fu protagonista a Coverciano di una lezione: «Daniele e Roberto si conoscono molto bene, si sono incontrati a Coverciano. Il calcio negli ultimi anni si è evoluto tanto, oggi si va a tremila. La tattica deve esser lasciata da parte, perché le squadre devono saper giocare più partite all’interno della stessa gara. Il fattore umano è fondamentale. Allenatori come Mazzone sono tecnici che puntavano molto sul lato umano. Oggi invece si va di principi e concetti molto più ampi. Tornando alla sfida, all’Olimpico sarà curioso capire come le due squadre vorranno affrontare la gara, Roberto verrà qui per imporre il suo gioco e la Roma dovrà stare attenta alle qualità dei singoli avversari. La Roma però sta bene, Daniele è carico e sarà curioso capire l’approccio iniziale. Non ho voluto chiedere nulla a entrambi perché sarà interessante, da allenatore, capire le loro scelte».

Amelia ha poi raccontato della sua visita nel quartier generale del Brighton, ospite speciale di De Zerbi: «Di Roberto mi ha impressionato la disponibilità, ha aperto le porte di casa a tutti senza nascondere nulla. È riuscito a far capire bene quelli che sono i suoi dogmi. A Brighton gli vogliono tutti bene, gli allenamenti sono pazzeschi e si è costruito un grande staff. È riuscito a costruirsi da solo facendo tanta gavetta e sapendosi migliorare mettendo in discussione le sue idee».

Allenatore ora, portiere per una vita. Sull’attuale numero uno giallorosso, Svilar, svela un retroscena: «A Trigoria mi hanno parlato molto bene di lui sin dal suo arrivo. Anche Mourinho aveva ormai deciso di invertire le gerarchie. Rui è un ragazzo meraviglioso, sta aiutando tanto Mile».

Manca poco e Amelia tornerà protagonista in panchina: «Manca poco, a luglio tornerò ad allenare. Sto parlando con alcuni club all’estero dove la mia carriera fa gola, in Italia vogliono idee e concetti. Cosa cerco? Mi piacerebbe allenare una Primavera, penso di avere le qualità per accompagnare questi ragazzi a compiere l’ultimo step verso la prima squadra».

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