Che vincano i migliori
Squadre liquide, sistemi variabili, tante verticalizzazioni e difese a metà campo. Il confronto tattico verrà preparato con attenzione, speriamo prevalgano i più forti tecnicamente
Daniele De Rossi non si fida. A chi gli fa l’elenco degli ultimi risultati del Brighton risponde male. Se il sottinteso è che la Roma troverà un avversario dimesso dimentica le buone maniere, invita al ripasso, e si rimette a studiare lui per capire magari qualcosa in più. La squadra che gli si parerà di fronte giovedì era una delle due che voleva evitare (il Bayer Leverkusen l’altra) e nonostante le defezioni che hanno privato il suo amico De Zerbi dell’apporto di giocatori chiave come Mitoma, Joao Pedro, Hinshelwood e March e che hanno indubbiamente penalizzato le ultime prestazioni del Brighton (4 sconfitte, due vittorie e un pareggio nelle ultime sette uscite), non vuol sentire parlare di avversario facile. Daniele proprio non si fida. Negli anni in cui ha preparato lo sbarco a Trigoria da allenatore della Roma De Zerbi è stato uno di quelli che ha studiato con maggiore attenzione. Conosce perfettamente il suo valore, lo sente e lo frequenta, ha raccontato già l’aneddoto delle rispettive figlie che sono diventate amiche e in qualche misura il dna ereditato deve avere avuto la sua incidenza. De Zerbi e De Rossi non sono uniti solo dalla particella in comune del doppio cognome ma da una visione del calcio piuttosto simile che caratterizza oggi il calcio moderno di altissimo livello e non conta che uno abbia potuto ancora dimostrare poco e l’altro, De Rossi, abbia appena cominciato.
De Zerbi è partito dalla D, dal Darfo Boario, 10 anni fa, De Rossi l’anno scorso, alla SPAL, in serie B. In qualche modo per entrambi è la prima esperienza in uno dei cinque campionati top Europa, da neanche due mesi per Daniele, da un anno e mezzo per Roberto. Uno è stato un celebrato campione del nostro calcio, l’ un trequartista di belle speranze che non si è mai compiutamente espresso ad alti livelli. Sarà per questo che De Rossi ha accorciato i tempi per arrivare ad una panchina prestigiosa mentre il suo amico rivale è dovuto passare attraverso varie esperienze, dal Foggia al Palermo, dal Benevento al Sassuolo, dallo Shakhtar Donetsk al Brighton. Immaginare che partita sarà è praticamente impossibile, ma sarà di sicuro il confronto tra due interpreti di un calcio liquido e non facilmente codificabile. Amano entrambi il dominio del pallone, il calcio verticale aggressivo, le difese che inevitabilmente salgono fino a metà campo per stringere gli spazi alle squadre avversarie. Non sono fanatici di un sistema piuttosto che un altro. Entrambi nelle ultime partite hanno alternato la difesa tre e la difesa a quattro tra una partita e l’altra e anche nella stessa partita.
De Zerbi è un fanatico della costruzione dal basso, con una particolare ossessione per il 3 + 2 con tre centrali in prima impostazione, i due registi dietro la prima linea di pressione pronti a scambiarsi pallone e funzioni in virtù delle mosse difensive della squadra avversaria. Giovedì potremmo vedere due confronti di 433 più estremo o, forse più probabilmente, la contrapposizione del 3421 più offensivo possibile, con esterni che in qualche caso sono attaccanti, due registi tecnici e tre punte vicine. La Roma ha il vantaggio di affrontare l’impegno con i suoi migliori giocatori, fuoriclasse come Dybala e Lukaku che il Brighton non ha e che potrebbero far la differenza se vinceranno i migliori. De Zerbi di esperti ha Welbeck, Milner e Dunk, il più pericoloso sulle palle inattive. Poi ha tanti ragazzini di talento e poca esperienza. La gara di ritorno in trasferta non è di sicuro un vantaggio per De Rossi, ecco perché sarà fondamentale ottenere il massimo dalla gara dell’Olimpico. La tradizione Oltremanica della Roma è da brividi: una sola vittoria peraltro inutile ai fini della qualificazione, per il resto solo pareggi o pessime figure. I bookmakers lasciano ancora un piccolo vantaggio al Brighton, a dispetto delle assenze. Neanche loro si fidano di De Zerbi. Proprio come De Rossi.
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