AS Roma

Da un Monza all’altro: arbitri e Roma in un clima mai così sereno

L’anno scorso Mourinho col microfono nascosto. Oggi squadra più buona e con più rigori a favore

Mourinho a colloquio con Orsato

Mourinho a colloquio con Orsato (GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Gabriele Fasan
02 Marzo 2024 - 08:59

Sono lontani quei momenti «quando uno sguardo provocava turbamenti». Un famoso verso di Vasco Rossi per descrivere il rapporto attuale tra la Roma e gli arbitri. Può sembrare una provocazione, ma analizzando i fatti e i dati non lo è. I numeri parlano chiaro: i provvedimenti disciplinari nei confronti dei giocatori giallorossi sono diminuiti di colpo, mentre sono aumentate le massime punizioni a favore. Dai 3.02 cartellini gialli a partita dell’era Mourinho ai 2.25 del primo periodo De Rossi. Che ha invece quasi pareggiato lo Special One in fatto di rigori a favore, ma con quattordici partite di campionato in meno. Con Mou eravano arrivati cinque rigori in venti giornate, con DDR invece sono già quattro in sei gare. Tanto che la squadra giallorossa è balzata improvvisamente al secondo posto nella classifica dei penalty concessi, con 9. Tutti sacrosanti, sia chiaro. 

Si potrebbe dire che la squadra di De Rossi sta più tempo nella metà campo avversaria ma si potrebbe anche sostenere che il clima di tranquillità (dalle dichiarazioni alle proteste limitate e alla panchina più docile) abbia ammorbidito i fischietti. La verità sarà nel mezzo. Ma la domanda è: sarebbe normale? Sicuramente sarebbe “umano”, almeno quanto, essendo gli arbitri dei giudici, poco accettabile. Ma tant’è.

Inoltre oggi la Roma sarà impegnata a Monza. Proprio in Brianza, forse, ci fu l’apice del rapporto travagliato tra Mourinho e la classe arbitrale nella seconda stagione romana. Proprio contro la squadra di Palladino (che tra l’altro si era scagliato contro Mou e il suo staff per intemperanze in panchina: «Non ho mai visto in vita mia una cosa del genere») lo Special One confessò di essere andato in campo con un microfono addosso per registrare le conversazioni con i direttori di gara. Era fresco il caso-Serra (José fu espulso da Piccinini, che oggi dirigerà l’incontro) e l’allora tecnico della Roma voleva tutelarsi da eventuali altri “agguati”. Di Chiffi e dei suoi collaboratori, in quella occasione. Sembra passato un secolo o forse due, l’auspicio è che più tranquilli o meno, sia sempre dato a Cesare quel che è di Cesare.

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