Brighton, prosegue il momento no
Colpiti a freddo dall’ex juventino Lemina, gli uomini di De Zerbi mantengono solo un lungo possesso palla, ma l’unica occasione ce l’hanno nel finale
Continua il momento no del Brighton, prossimo avversario della Roma in Europa League. Costretto a schierare ancora una volta una formazione rimaneggiata e piena di giovanotti di belle speranze (ieri mancavano Mitoma, Ferguson, Veltman, Gilmour, Joao Pedro, Milner, Hinshelwood e March), De Zerbi ha salutato la FA Cup agli ottavi per mano del Wolverhampton a cui è bastato un gol dopo neanche due minuti di gioco dell’ex juventino Lemina per battere il non irreprensibile Steele (che aveva malamente smanacciato un cross da controllare), portiere di coppa al posto del titolare Verbruggen tenuto in panchina. Il paradosso ha voluto che la più importante azione pericolosa per pareggiare sia capitata proprio sui piedi dello stesso Steele, quando all’ultimo dei cinque minuti di recupero si è gettato in avanti su un calcio d’angolo e dopo una torre di un compagno ha avuto l’occasione per mandare tutti all’extratime, ma ha pagato la sua imperizia tecnica deviando malamente sul fondo.
Il Brighton si è schierato con il solito 3421 molto mobile, con gli intoccabili difensori titolari van Hecke, capitan Dunk e l’ex Fiorentina Igor, una linea a quattro con l’acerbo Peupion ed Estupiñan sulle fasce con Moder al fianco di Gross in mezzo e un tridente composto dai babies Buonanotte (2004), l’inconsistente Adingra (2002) e in mezzo l’ex Barça Ansu Fati (2002). Ma a dispetto di un possesso di palla pressocché continuo (ha chiuso con una percentuale del 72%) non ha combinato granché sul fronte offensivo, proprio per la scarsa incisività degli attaccanti. Meglio i Wolves di O’Neil che nel primo tempo hanno avuto più volte l’occasione di chiudere i conti in anticipo, al 18’ con Bueno e al 29’ con Hwang. L’unico squillo per i Seagulls l’ha suonato Buonanotte, deviando di testa di poco fuori un cross di Estupiñan. Nella ripresa De Zerbi ha alzato ulteriormente il baricentro inserendo l’esperto Welbeck al posto dello spaesato esterno Peupion, ma senza sostanziosi risultati. Poi ha inserito altri due 2004 (Enciso per Fati e Boaitey per Buonanotte) e poi si è giocato anche la carta di Valentin Barco, fresco arrivo dal Boca Juniors (suo un cross non sfruttato da Welbeck). Ma alla fine l’unico brivido è stata l’occasione capitata a Steele. Tempi magri per De Zerbi.
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