Abraham, manchi solo tu all’appello. Ma il rientro adesso è dietro l’angolo
Il numero nove giallorosso manca dalla partita contro lo Spezia del 4 giugno: ben 266 giorni di assenza dal campo
Fino a poco tempo fa all’interno dell’infermeria giallorossa si rischiava di rimanere in piedi, tanta la folla che occupava lettini e sedute di fisioterapia. Poi piano piano le presenze sono diminuite, qualcuno ha lasciato Trigoria, altri sono tornati in gruppo. E ora ne resta solo uno da recuperare: Tammy Abraham.
L’inglese si è fermato nell’amara notte del 4 giugno, il successo contro lo Spezia dopo le lacrime di Budapest, un brutto infortunio che, molto probabilmente, ha stravolto i piani mercato giallorossi e cambiato il futuro dell’attaccante. Le famose sliding doors che il calcio, come pochi altri sport, sa regalare. Da quella notte è iniziata la lenta ma graduale risalita del centravanti inglese, ormai prossimo al tagliando post infortunio. Gli allenamenti di natura individuale che ha sostenuto nell’ultimo mese hanno dato esiti positivi e ora lo attende solo l’ultimo step, quello del rientro in gruppo con il resto dei compagni.
Che inizia a guardare da vicino con quel mix di insofferenza e impazienza, nel vedere una squadra ritrovata e compatta macinare gol e vittorie. Ma ora viene il bello e lui vuole rientrare nel clou della stagione. Il ritorno in gruppo è previsto per la prima settimana di marzo, dopo la trasferta di Monza.
De Rossi poi deciderà se regalargli la soddisfazione di una convocazione per la gara interna con il Brighton, oppure rimandare il tutto al match serale contro la Fiorentina, la squadra contro la quale Tammy esordì (all’Olimpico) nella nostra Serie A. Il tutto a pochi giorni dal viaggio in Inghilterra, a manciate di chilometri dalla sua Londra, nel suo calcio, con il profumo di Premier sullo sfondo. Verrebbe da dire “London Calling”, ma la chiamata più importante che vuole ricevere Tammy è solo quella di De Rossi e del ritorno in campo.
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