Qualità e quantità in mediana
Paredes è il centrocampista più usato da DDR, Cristante pedina inamovibile. Adesso Bove cerca spazio
Il lupo è la forza del branco e il branco è la forza del lupo, così come ogni giocatore è la forza di questa Roma e la Roma è la forza di ognuno di loro. L’alchimia e l’affiatamento crescono, soprattutto nel centrocampo. La gara di ritorno all’Olimpico contro il Feyenoord è stato l’esempio lampante di come la coesione, la collaborazione e il lavoro di squadra riesca a far raggiungere obiettivi incredibili. Daniele De Rossi sa benissimo cosa vuol dire avere un gruppo e uno spogliatoio solido, ma ora in vesti di allenatore deve guardare anche alle varie soluzioni in caso di emergenza e soprattutto alla crescita dei suoi giocatori. Fino a questo momento della stagione, le risposte più importanti sono arrivate dal centrocampo, con i vari interpreti che, dall’arrivo di DDR sulla panchina giallorossa, sono cresciuti in modo esponenziale.
Leandro Paredes è salito in cattedra e ora tiene in proprio possesso le chiavi della cabina di regia, ma rispetto a quando Mourinho sedeva in panchina, l’argentino ha completamente cambiato volto. Visione, tecnica, e leadership, sono solo alcune delle caratteristiche principali del numero 16 e che soprattutto si sposano alla perfezione con un gioco basato sul possesso palla, che mette in risalto queste doti. Un playmaker che, oltre a far partire spesso la manovra grazie alle sue verticalizzazioni e ai suoi filtranti, sostiene con stile ed efficienza il reparto offensivo, andando anche molte volte al tiro verso la porta avversaria. è il giocatore che in questo momento da equilibrio alla squadra e non a caso è il calciatore che ha totalizzato più minuti sul terreno di gioco con De Rossi.
Alle sue spalle non può che posizionarsi Bryan Cristante, uomo inamovibile della mediana giallorossa. Con un Paredes in queste condizioni, il numero 4 non ha più il compito di agire come vertice basso del pacchetto di centrocampo a tre, ma è tornato ad occupare il ruolo di mezz’ala. Cristante è uno dei migliori ad inserirsi tra le linee della difesa avversaria e anche contro il Feyenoord ha sfiorato il gol con un fantastico colpo di testa tra i centrali olandesi. Ma allo stesso tempo non fa mancare il suo apporto in fase di non possesso: la sua fisicità e le sue letture spesso permettono alla Roma di recuperare il possesso del pallone, è Bryan l’ago della bilancia giallorossa. Pellegrini continua a brillare e ad essere una delle stelle più luminose della Roma. Il capitano giallorosso è tornato ai suoi massimi livelli e ora la fiducia è veramente tanta. Quella fascia al braccio non pesa più anzi, è uno status che gli si addice alla perfezione e i consigli di De Rossi sicuramente hanno avuto il loro effetto.
DDR però può contare su tutti i suoi giocatori e il centrocampo è ricco di qualità e di talento. Oltre i tre titolarissimi, ce ne sono altri tre che scalpitano per una maglia dal 1’. Edoardo Bove cerca nuovamente spazio, quello a cui era abituato con Mou, ma sappiamo che a gara in corso può essere letale e in questa Roma è il primo cambio in mezzo. Contro il Feyenoord, si è rivisto un Aouar in grande spolvero: carattere, grinta e tecnica, oltre grande personalità nel battere il rigore. Ora anche lui scala le gerarchie e spera di avere la sua chance. Ancora zero minuti con De Rossi invece per Renato Sanches, che attende con ansia il suo momento per dimostrare al nuovo tecnico di non aver sbagliato a puntare su di lui.
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