VIDEO - Svilar: "La corsa sotto la Sud rimarrà sempre nei miei ricordi"
Il portiere giallorosso: "Ho fatto quello che mi sentivo di fare, è stato emozionante. Rui Patricio è un grande uomo. Mio padre il maestro più importante"
Dopo la magica notte di Roma-Feyenoord, l'eroe della partita Mile Svilar ha parlato ai canali del club in occasione del podcast giallorosso. Di seguito le sue dichiarazioni.
Come stai? Ti sei allenato anche oggi sui calci di rigore?
"Bene. È stata una bella settimana. No no, non mi sono allenato sui calci di rigore. Per ora basta".
Da quanti giorni prima si preparano i rigori prima delle gare di coppa?
"Noi abbiamo provato un giorno prima. A volte i ragazzi si fermano dopo l'allenamento, 2 o 3 volte".
Giovedì è stata una notte incredibile, ci sono tante immagini incredibili. La tua corsa verso la Curva Sud... ti è venuta in quel momento?
"Beh, non lo so. Non ho pensato, non era qualcosa di premeditato. Sentivo di farlo e l'ho fatto. In quel momento ho sentito di farlo e l'ho fatto, sono felice. Rimarrà sempre nella mia testa, è stato bello ed emozionante".
Quanto è stato bello l'abbraccio davanti alla Curva?
"Mamma mia, quando ci penso mi vengono i brividi. Ho rivisto i video troppe volte in questi due giorni. Oggi voglio mettere il focus anche sulla partita di lunedì che è importantissima".
Quante ore hai dormito?
"Sono andato a casa, ho rivisto la partita intera e poi ho rivisto gli highlights delle altre gare di coppa. Dalle 5.30 alle 8.30 sono riuscito a riposare".
Prima dei rigori De Rossi ti chiama per dirti qualcosa. Ti ricordi cosa ti ha detto?
"Sì, mi ha detto di fare attenzione al posizionamento durante i rigori perché avrebbero controllato al Var. Nel primo rigore ho avuto il dubbio, poi è passato qualche secondo edè andata bene".
Tu hai detto che ti sei segnato nelle note degli appunti sui rigoristi.
"Sì sì, è vero. Li ho qui: Hancko a destra, Alireza a destra. 22 febbraio alle 11 di mattina. L'ho riguardato solo la mattina e basta".
Sui rigori parati.
"Prima dei rigori anche Azmoun mi ha detto che Alireza avrebbe tirato esattamente in quel modo. Quindi sono stato ancora più sicuro".
Anche sul penultimo rigore, l'avevi quasi preso...
"Sarei voluto andare di nuovo a destra, al 100%. Lui però si è fermato e non mi ha guardato, in quel momento l'ho perso".
Il sorteggio? Il Brighton sarà un avversario durissimo. Guardi la Premier?
"Sì, guardo tanto calcio. Loro sono fortissimi, sono tosti e sarà difficili. Ma io credo fortemente in questa squadra, penso che possiamo andare lontani e fare qualcosa di speciale. Saranno sicuramente due belle partite. Le partite europee in questo stadio sono speciali, diverse".
Questa foto è del 2017. Il tuo esordio in Champions con il Benfica contro il Manchester United: fai una bella partita e commetti un errore. A fine partita viene Lukaku a parlarti e incoraggiarti...
"Sì, ricordo ancora che mi ha detto. Abbiamo giocato tutti e due all'Anderlecht, mi ha detto che in Belgio nessuno credeva che avessi esordito da così giovane e quello che stavo facendo fosse bellissimo".
Invece giovedì abbiamo visto un'altra foto, sempre con voi due protagonisti. Qui sembra lui a essere sollevato grazie alla tua prestazione.
"Sì, bellissimo e strano. Mai avrei pensato di vedere questa foto 7 anni dopo".
Sempre contro lo United, nell’altra partita, sei diventato il portiere più giovane a parare un rigore in Champions. Sempre a destra!
"Sì è vero. Anche se in questa partita Matic aveva tirato da lontano e avevo fatto un errore, con la palla che aveva rimbalzato sul palo e poi sulla mia schiena, entrando in porta. Credo di essere stato anche il più giovane a fare autogol".
Cercando il tuo nome abbiamo trovato un altro Svilar, che para 3 rigori in Coppa delle Coppe… quindi non hai il record di famiglia!
"Ora ne devo parare quattro (ride, ndr)!".
Come è stato crescere con un papà portiere?
"Bello. Ho lavorato con lui tante volte quando era più giovane, ora ha 73 anni; è stato bello. Dopo una partita, quando facevo errori e piangevo, mi parlava. Sono felice di aver avuto un papà che mi ha insegnato tante cose".
È stato uno dei tuoi maestri…
"Sì, il più grande per me".
Hai avuto altri modelli?
"Neuer mi piaceva molto, anche Cech quando era al Chelsea. Il mio più grande idolo era Casillas".
Bei modelli… Se vuoi diventare come uno di loro per noi va bene!
"Spero di poterlo diventare qui!"
A Roma hai giocato poco, eri dietro un portiere di esperienza come Rui. Ma sei sempre stato sereno, mai triste per questa situazione, anche perché hai sempre avuto supporto.
"Sì, ho sempre pensato che tutti ci credevano. Il primo ero io. E lo farò fino all’ultimo, perché sono così. Sentivo anche il sostegno della proprietà, del presidente; anche il resto della squadra ha sentito questo sostegno, Ryan era con noi nel pullman prima del Feyenoord. È stato un gesto bellissimo. Alla fine è bello da vedere".
A Frosinone ogni volta che giocavi la palla, o dopo una parata, il primo che si alzava ad applaudire era Rui.
"È un grande uomo. Parliamo portoghese e parlo con lui dall’inizio; è un bravo uomo, è vero".
Vederlo è stato bello.
"Abbiamo un buon rapporto. Quando gioca lo supporto, così come supporto la squadra".
Più difficile la parata su Soulé o i rigori col Feyenoord?
"Su Soulé. È stata una reazione, non un riflesso da vicino; è più facile parare un rigore che un tiro da 20-25 metri. Lì non ho visto la palla partire, ma ho parato".
A fine intervista, Svilar prova a disegnare il lupetto di Gratton: il risultato è sorprendente. Il portiere si lascia andare anche a un commento sul lupetto disegnato da Baldanzi: "Mamma mia... che scarso!".
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