AS Roma

Non solo Lukaku: ora il vice è Azmoun anche in Europa, sempre col sorriso

A Frosinone la prima da titolare dell’iraniano bagnata dal gol del 2-0. Nel post gara è emersa tutta la sua gentile eleganza

Azmoun a segno contro il Frosinone

Azmoun a segno contro il Frosinone (GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Leonardo Frenquelli
20 Febbraio 2024 - 08:35

Ci ha messo diversi mesi a far registrare la prima presenza da titolare in giallorosso, ma a Frosinone il debutto dal 1’ è arrivato e lo ha subito marchiato con un gol. Con la gestione De Rossi, il cambio di modulo e le nuove “rotazioni” Sardar Azmoun si è ritagliato il ruolo di vice-Lukaku, una risorsa tatticamente importante sotto diversi punti di vista. DDR lo ha provato dietro al belga nell’insolito 4-2-3-1 del primo tempo allo Stirpe, ma quando si è trattato di togliere una punta per ridare ordine alla fase offensiva il tecnico ha preferito lasciare il 17 iraniano in campo. «Un trequartista prestato all’attacco o un attaccante prestato alla trequarti»: lo ha descritto così l’allenatore, sottolineando come per caratteristiche Azmoun sia duttile e “fruibile” in diversi sistemi di gioco, ricordando come la scelta di due giocatori offensivi e “di peso” uno davanti all’altro possa essere  stata troppo precoce per le conoscenze acquisite dalla squadra, ma sia qualcosa già nelle sue idee. E in queste idee Sardar può ritagliarsi il suo spazio, soprattutto da vero e proprio cambio per la punta.

Nel primo tempo col Frosinone ha provato a fare da raccordo tra il centrocampo e Lukaku abbassandosi tra le linee, ma salvo qualche sponda di prima e tentativi di scambio non riusciti, Azmoun ha trovato più incisività quando è stato spostato al centro dell’attacco all’uscita del belga. Il gol del 2-0, sulla carta non decisivo, ma sul campo davvero tanto pesante nel piegare definitivamente i gialloblù descrive la sua reattività in zona gol che può soltanto aumentare. In una rosa in cui ogni ruolo ha una “doppia copertura”, le sue caratteristiche danno opportunità interessanti. Fino allo scorso gennaio l’ex Zenit (in prestito dal Bayer Leverkusen con diritto di riscatto fissato oltre i 12 milioni) non era in lista Uefa per l’Europa League, ma a partire dalla doppia sfida col Feyenoord diventa una risorsa anche lì, magari già a partire dalla gara di ritorno.

C’è poi l’uomo Azmoun, da subito ben inserito nel gruppo, sempre sorridente e “leggero” anche quando non trovava tanto spazio in campo, calato nell’ambiente grazie anche alla passione per i cavalli che ieri gli ha fatto incontrare l’ex romanista Boniek. E quella non-esultanza, le scuse nel post partita non da “ruffiano”  ma da animo sincero e gentile e  il ringraziamento a Mou: non aveva mai parlato dopo l’esonero e lui ci ha tenuto a salutarlo. Non era dovuto né scontato. Ma Azmoun è anche questo.

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