Il primo tempo illude l’Olimpico. La Sud rimprovera i Friedkin
Sotto una pioggia infinita in 65mila ci credono a metà. Contestato il club giallorosso per l'assenza ai funerali di Giacomo Losi
Un pomeriggio da lupi allo stadio Olimpico. Una pioggia insistente già da qualche ora prima della gara, l’umidità che torna a far da padrone del suo primo scorcio di febbraio e la ripresa anche dei venti. Non un freddo eccessivo, ma sicuramente qualcosa di meno solito negli ultimi tempi. Di certo a riscaldare l’ambiente ci pensa l’Olimpico con i suoi 65 mila. Già dal momento del riscaldamento e della lettura delle formazioni «vecchie maniere» (ancora una volta senza la “chiamata” del giocatore), visto che, tutto sommato, l’Olimpico non ha fatto ancora pace con tutti e tutto, fino a quando non parte Mai sola mai.
Poi, ore 18 in punto, l’arbitro Guida attende la fine di Roma Roma per dare il via alle ostilità. De Rossi in panchina si prende tutta l’acqua possibile, come fosse in campo coi suoi.
La Sud non dimentica Giacomo Losi e dopo le polemiche per l’assenza di tesserati di peso alle esequie del capitano storico romanista arriva lo striscione e un coro: «A.S. Roma assente, solo la tua gente presente» (con data scritta all’americana, per errore o affinché si capisse meglio anche a Houston?). E poi «Forza Alberto, raccontaci un altro gol» in Tevere per incoraggiare Alberto Mandolesi, storica voce romanista, che sta vivendo un momento di difficoltà.
Le emozioni sono poi affidate al campo. Con l’aria di un match all’inglese e le palle gol da una parte e dall’altra. Fino al gol di Acerbi, con l’illusione Var per l’Olimpico (per il fuorigioco apparso evidente ma non all’arbitro Guida). Poi i sussulti di Mancini e Elsha e il rientro negli spogliatoi tra gli applausi.
Poi le due docce fredde di Thuram a inizio secondo tempo, con lo stadio che si scoraggia, ma guidato dalla Sud torna a tifare, a fiammate, seguendo l’intento di reazione della squadra che via via si spegne e alla fine esce punita eccessivamente. Squadra che comunque esce tra gli applausi e per lo sforzo profuso e va a ringraziare la Curva. Con in testa di nuovo il sogno europeo.
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