ElSha ora è pronto
Da jolly tuttofare fino alla titolarità, passando per gli elogi da parte di DDR. Con Mou agiva da quinto a sinistra, con il nuovo modulo è tornato nel suo ruolo naturale
Da subalterno a giocatore centrale nel nuovo progetto giallorosso targato Daniele De Rossi. Stephan El Shaarawy continua a stupire e il suo percorso di crescita ancora non è terminato. Un professionista esemplare, mai una parola fuori posto o mai una discussione con i suoi allenatori, accettando qualsiasi tipo di decisione relativa al campo e non solo, da parte loro. Nato come ala sinistra ma durante il corso della sua carriera molte volte è stato impiegato in altri reparti, facendo della duttilità uno dei suoi principali punti di forza.
In questi due anni e mezzi di gestione Mourinho, il Faraone è stata reinventato come quinto di centrocampo sulla corsia sinistra come alter ego di Spinazzola e Zalewski, con alcune presenze anche nel tandem offensivo al fianco della prima punta, soprattutto in caso di assenza di Dybala. Corsa, gamba, grande tecnica e doti balistiche di altissimo livello lo hanno reso uno dei pezzi più pregiati di questa squadra e oggi DDR punta molto su di lui. Il tecnico giallorosso ha avuto modo di condividere lo spogliatoio da giocatore con Elsha e nella conferenza stampa di ieri a Trigoria ha raccontato un curioso retroscena di quando lo bacchettava perché non aveva quella “cattiveria” agonistica giusta, ma ora De Rossi ha trovato un «Giocatore vero», soprattutto per il suo approccio alle partite e anche grazie a una grande evoluzione mentale che ha compiuto in questi anni. Ora DDR vuole puntare su di lui e continuare ad essere al suo fianco, anche dall’altra parte della cattedra, per accompagnarlo in questa fase della sua carriera. Negli ultimi anni è stato etichettato in più occasioni come il dodicesimo uomo di lusso, grazie alle sue qualità tecniche e di corsa che gli hanno permesso in molte occasioni di aiutare la squadra a gara in corso, cambiando spesso l’inerzia della sfida.
Ora con il nuovo modulo (4-3-3), El Shaarawy è tornato a giocare come ala sinistra e a ridosso della punta, ma soprattutto non è più considerato come la prima alternativa, ma come una pedina abile e arruolabile nell’undici titolare in ogni occasione. Nelle prime tre partite sotto la guida dell’ex capitano della Roma (contro Verona, Salernitana e Cagliari), il Faraone è sempre partito dal 1’, collezionando un totale di 214’, numeri e minutaggio importante per una grande iniezione di ulteriore fiducia. Fino a questo momento, l’attaccante ha collezionato 28 presenze stagionali (tra Europa League, Serie A e Coppa Italia), condite da 2 gol e 5 assist. Ora è il momento di continuare a dimostrare, il Faraone è pronto.
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