Nel ritorno al passato, il Faraone cerca spazio
Nelle ultime 10 partite solo 3 da titolare per El Shaarawy. Ma San Siro da sempre lo ispira
Si prepara a tornare dove ha spiccato il volo, Stephan El Shaarawy, che a San Siro spera in una maglia da titolare. Se l’avrà o meno dipende da tanti fattori: innanzitutto di natura tattica, perché come quinto di sinistra servirà un calciatore veloce e abile nei ripiegamenti, dato che con ogni probabilità se la vedrà con Pulisic da quella parte; l’altro aspetto da tenere in considerazione è a chi si affiderà in attacco José Mourinho, vale a dire chi farà da spalla all’inamovibile Lukaku. Il Faraone, come ha già ampiamente dimostrato, può ricoprire entrambi i ruoli, fermo restando che quello di seconda punta è più congeniale alle sue doti.
Le gerarchie di Mou
C’è da dire che recentemente Mourinho si è affidato all’ex rossonero principalmente a partita in corso, preferendo puntare sulla sua freschezza e la sua rapidità di corsa e di dribbling soltanto negli spezzoni finali di gara. El Shaarawy, nelle ultime 10 partite disputate dai giallorossi, è stato titolare soltanto 3 volte (nella trasferta col Servette in Europa League, a Bologna in campionato e con la Cremonese negli ottavi di Coppa Italia): per il resto, il tecnico portoghese lo ha mandato in campo per dare una ventata d’aria fresca alla squadra, sia che la Roma dovesse rimontare, sia che dovesse difendere il risultato.
Del resto, Stephan è a tutti gli effetti il dodicesimo uomo della rosa: soltanto in 3 occasioni non è sceso in campo, rimanendo per tutti i 90’ in panchina. Nelle restanti 24 gare ha sempre giocato almeno una manciata di minuti. Di recente però il trentunenne di origini egiziane sembra essere leggermente scivolato indietro nelle gerarchie. Non che Mou non lo tenga più in considerazione, anzi, il contrario. Ma ci sta che, all’interno di una stagione, un calciatore viva periodi in cui vede più spesso il campo, e altri durante i quali invece gioca meno. Nulla di preoccupante, quindi. Preoccupa invece, e non poco, l’andamento altalenante della Roma. Il Milan, domani, chiude il tour de force contro le big: contro la squadra in cui si è affermato nel grande calcio (27 reti in 102 presenze tra il 2011 e il 2015), il Faraone ha già segnato due volte, sempre a San Siro. La Roma, in quelle circostanze, vinse 3-1 e 4-1 (rispettivamente nel 2016 e nel 2017); era un altro Milan, ma se gli uomini di Mou intendono davvero lottare per un posto in Champions, è anche da queste partite che passa il quarto posto. Anche perché, dopo quel derby, la squadra ha tanto da farsi perdonare
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