AS Roma

La corrida della Dea e dei media avariati

Sei ammoniti dell’Atalanta contro uno della Roma non sono bastati a Gasperini per evitare la figura barbina del post partita. Ma siamo sicuri che è Roma un ambiente da «corrida»? 

Aureliano e Mourinho durante Roma-Atalanta

Aureliano e Mourinho durante Roma-Atalanta (GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Gabriele Fasan
09 Gennaio 2024 - 08:51

Sei ammoniti dell’Atalanta contro uno della Roma non sono bastati a Gasperini per evitare la figura barbina del post partita. Secondo il “Ferguson” di Bergamo i nerazzurri sarebbero stati penalizzati dal signor Aureliano domenica sera. D’accordo, 60 mila tifosi ogni partita e uno stadio carico d’amore possono far paura a chi gestisce bacini d’utenza o a chi è abituato al piccolo Gewiss. Ma siamo sicuri che è Roma un ambiente da «corrida»?  Sei ammoniti invece di una dozzina, la grazia nel finale del primo tempo su un gol fatto da Dybala, o al limite un fallo da rosso diretto per chiara occasione da rete - per tutti tranne che per il commentatore arbitrale di Dazn, a cui sarebbe bastato guardare le righe verdi dell’aratura del campo - e su un altro gol fatto, stavolta negli ultimissimi minuti di gioco, da Lukaku.

Il belga è stato fermato per un fallo di niente che ha fatto perdere le staffe a Mourinho (ma che avrebbe scosso anche Gandhi) e un gol annullato giustamente (e facciamo valere qui che «Scamacca neanche ha protestato»). Ognuno comunica come vuole, per carità, ma per dire certe cose, a caldo o a freddo, ci vuole davvero pelo sullo stomaco. Lo stesso che deve avere la squadra di Gasperini che, tra l’altro, fa della caccia a Dybala il piano gara dall’anno scorso.

Sì, narrare che la Roma è cattiva, accodarsi cioè superficialmente a chi da tempo ha scambiato il nostro mestiere con il clickbaiting (tutti teniamo famiglia, ma i più a casa dovrebbero avere anche uno specchio dove guardarsi la mattina e la sera), può far aumentare il fatturato mensile di siti e sitarelli, ma che ci caschino gloriose testate del panorama giornalistico italiano restituisce un senso di buio profondo. Suvvia, piagnoni, parlano i numeri dei cartellini che la Roma incassa. «Per Mou è l’ennesimo rosso!», «Non giova al calcio italiano!». Aggiornate pure il pezzo che avete in bozza e ogni volta ripubblicate senza considerare come avvengono le espulsioni: quella di domenica incomprensibile, non come il labiale di Gasperini dopo il rigore: «Siamo alle comiche!» (sempre meglio che il suo recente «faccia di m...» urlato a un arbitro dalla panchina, comunque). Per gli arbitri italiani, ormai, Mourinho gioca una partita contro il resto del mondo, come fosse a fine carriera. E poi vogliamo parlare di Jack lo squartatore” Mancini? Avrebbe potuto spezzare il collo a De Ketelaere, sono arrivati a scrivere su Fanpage, lui che «da sempre» colleziona sanzioni.

Capitolo AS Roma: tra il low profile e il no profile c’è il silenzio stampa, che farà anche rumore ma non è graditissimo dalla piazza, che chiede una difesa ufficiale. Ma oggi se lo Special One si ammutolisce, l’unico a poter parlare sarebbe il dirigente immaginario chiesto dal tecnico a Budapest.

Ps. Registriamo che Open Var ha ritenuto di scarso interesse didattico l’episodio di Rabiot in Juve-Roma (in fondo televisivamente era “giusto” un big match). Chissà cosa faranno con i tanti casi del creativo Aureliano la settimana prossima, siamo già in poltrona.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

CONSIGLIATI