AS Roma

La Cremonese, ancora tu: quelle sinistre analogie

La squadra che ci ha eliminati un anno fa è l’ostacolo per il derby

La disperazione di Dybala durante Roma-Cremonese

La disperazione di Dybala durante Roma-Cremonese (GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Daniele Lo Monaco
03 Gennaio 2024 - 08:00

Fa venire i brividi a rileggere a quasi un anno di distanza (si giocò il 1 febbraio 2023) il racconto sul Romanista della disillusione per la prematura uscita dalla Coppa Italia per mano della Cremonese. Ancor più che per questa edizione, i 60.000 che undici mesi fa andarono allo stadio per quella che pensavano fosse poco meno di una formalità, pregustavano in qualche modo già la prospettiva di arrivare fino in fondo alla competizione, visto che le premature eliminazioni del Napoli e del Milan dalla stessa parte del tabellone avevano messo in condizione la Roma, battendo la Cremonese, di giocarsi il diritto alla finale dell’Olimpico contro la non irresistibile Fiorentina di quel periodo. Mou tenne fuori diversi titolari, chi giocò commise errori marchiani, Celik e Kumbulla regalarono due gol e Belotti segnò l’1-2 a tempo scaduto, troppo tardi per rimontare. Stavolta invece il tabellone del calendario della Coppa prevede per la vincente della sfida di stasera (calcio d’inizio ore 21, telecronaca esclusiva su Canale 5, radiocronaca obbligatoria su Radio Romanista) l’immediato confronto ai quarti con la Lazio e l’eventuale semifinale in una parte in cui nell’altro quarto la Juventus sarà la presumibile avversaria del Frosinone che ha eliminato il Napoli. Ma la difficoltà degli impegni, nel caso degli eventuali quarti soprattutto per le date così ravvicinate, non sposta di un centimetro la necessità assoluta di passare il turno questa sera, con la prospettiva poi di dover affrontare a stretto giro di sette giorni Atalanta, Lazio e Milan.

I brividi ci vengono, ma Mourinho sostiene che una grande squadra (e la Roma in qualche modo aspira ad esserlo, e le due finali europee degli ultimi due anni stanno lì a testimoniarlo) non deve mai porsi un limite che non le sia stato già imposto nel risultato dagli avversari. E dunque è bene andarsi a giocare questi ottavi di finale senza alcun retropensiero, a dispetto di ogni sinistra analogia con la partita di quasi un anno fa. Oltretutto, a rendere ancora più oscuri i presagi, si potrebbe ricordare come anche alla vigilia del Roma-Cremonese dello scorso febbraio la squadra di Mourinho giocò in campionato in casa di una pretendente al titolo (il Napoli) e perse di misura al termine di una gara coraggiosa e assai combattuta.

Ma le analogie terminano qui, la Cremonese l’anno scorso giocava in Serie A ed era reduce da un cambio di allenatore che le portò qualche vantaggio nell’immediato, anche se poi Ballardini non riuscì ad impedire la retrocessione in B. Quest’anno invece primeggia tra i cadetti (è scesa ora al quinto posto dopo aver perso due delle ultime tre partite) ed è guidata da quello Stroppa che l’anno scorso affrontò Mourinho con il Monza ad inizio stagione, prima del suo allontanamento a vantaggio di Palladino. L’ex talentuoso centrocampista con un passato da giocatore anche nella Lazio è uno che prova a giocare un buon calcio, ma non sempre è bravo a trasmettere ai suoi giocatori le caratteristiche di solidità e incisività che infatti in Brianza nello scorso campionato hanno trovato solo dopo la sua partenza. Sarà uno scontro tra 352, magari ad un livello tecnicamente più basso rispetto a quello della sfida di sabato allo Juventus Stadium.

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