Tutto l'orgoglio di Mourinho: "Vittoria meritata"
L'analisi del portoghese: "La squadra mi è piaciuta, dopo dieci minuti ho avuto la sensazione che l’avremmo vinta. Mancini un campione. Bonucci? Di mercato non parlo"
Qualche settimana fa aveva espresso il desiderio di avere una squadra di banditi, pronti a mettere tutto in campo pur di arrivare a mettere le mani sull’intera posta in palio. Sotto l’albero di Natale, José Mourinho ha trovato un regalo inatteso, una Roma di gamba, di cuore e intensità, che si è portata a casa tre punti pesantissimi nella corsa ad un posto in zona Champions League.
La soddisfazione del portoghese a fine gara è tangibile: «L’ultima partita di Natale può cambiare il Natale di tutti noi. Questa è la nostra felicità, deve essere il nostro Natale, dei romanisti. Siamo riusciti a farlo, anche con difficoltà, con tante partite giocate nell’ultimo periodo. Sono tre punti che ci lasciano lì: la mia sensazione, dopo 5-10 minuti di gara, era che avremmo vinto la partita. Abbiamo giocato bene in 11 contro 11, con due palle gol incredibili nel primo tempo. Abbiamo avuto sempre il controllo della partita contro una squadra tecnicamente superiore a noi. Con la loro espulsione abbiamo avuto un vantaggio e ne abbiamo approfittato con i cambi che abbiamo fatto e con il modo in cui i giocatori hanno interpretato la gara, vittoria meritata».
La chiave del successo è arrivato dall’applicazione dei singoli, ma anche dal lavoro corale dei reparti, in particolar modo la mediana, protagonista nella notte dell’Olimpico: «Oggi abbiamo interpretato la gara facendo pressione alta su di loro. Bove è uno che morde e pressa e nel blocco basso pressava bene Lobotka per poi abbassarsi. Ha una grande condizione fisica anche se non è velocissimo. Abbiamo giocato con Belotti e Lukaku per essere più fisici ed avere un gioco più diretto sui loro centrali. Quando eravamo in superiorità numerica abbiamo messo in campo la tecnica e la qualità con Pellegrini, Azmoun e El Shaarawy». Lo Special One si è poi soffermato sulla prestazione del reparto arretrato, elogiando in particolar modo Mancini, che ha toccato quota 200 presenze in giallorosso con il Napoli: «Mi sono piaciuti i difensori dopo una settimana dura e in cui sono stato duro con loro. Ho trovato gente più preparata. Ndicka ha vinto più duelli, la miglior partita da quando è qui. Llorente contro Zirkzee ha avuto difficoltà, oggi contro un fenomeno come Osimhen ha vinto tanti duelli. Infine Mancini, che è un campione: non si è allenato tutta la settimana, la pubalgia è dura, ma l'ha fatto per la squadra».
Alle porte c’è la difficilissima trasferta all’Allianz Stadium contro la Juventus, con l’obiettivo quarto posto vivo nella mente del tecnico portoghese: «Se siamo tutti non avrei nessun problema: possiamo lottare con tutti per cercare di arrivare al quarto posto. Abbiamo questa difficoltà, poi c’è il Fair Play Finanziario che è un tema difficile da gestire. Non mi piace parlare di un obiettivo, noi siamo uniti, i ragazzi sono straordinari e cercano di trarre forza dalla debolezza. Mancini è un esempio di quello che dobbiamo fare». Non solo la Juventus ma anche il mercato non è lontano e il nome di Leonardo Bonucci gira con insistenza tra i rumors delle ultime ore: «Di mercato non parlo, se ne parlerà a gennaio, abbiamo ancora la Juventus. Quando si parla di mercato, occorre partire dal presupposto che è lo stato di difficoltà dovuto al FPP. Una cosa è quello che vogliamo fare, altro quello che possiamo fare. Corriamo il rischio di prendere qualcuno che resti fuori dalla lista Uefa. A me piacerebbe un centrale top di futuro, non sarà così. Ma non sarà un dramma».
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