AS Roma

Gli esterni alterni

Sono tutti disponibili ma nessuno sta attraversando il miglior momento Kristensen rinvigorito dal Mapei, Zalewski con pochi minuti. Spina e Karsdorp in flessione

Kristensen esulta dopo la rete decisiva contro il Sassuolo

Kristensen esulta dopo la rete decisiva contro il Sassuolo (GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Gabriele Fasan
09 Dicembre 2023 - 09:12

Il problema degli esterni a Roma ciclicamente diventa un tormentone. Non vale ripensare a Cafu, Candela e Maicon (ma forse neanche ai Cassetti e Tonetto di spallettiana memoria), sarebbe un ragionamento perverso. Limitiamoci ai giorni nostri: Karsdorp, Kristensen, Celik, Spinazzola, Zalewski e all’occorrenza El Shaarawy, da destra verso sinistra. Numericamente non c’è dubbio che nell’organico della Roma le corsie esterne sono coperte. Ma questa abbondanza, in un ruolo dove per altro occorre alternare in presenza di partite molto ravvicinate come capita ai giallorossi impegnati su tre fronti, non è tanto beata.

I cinque o sei giocatori deputati alle fasce in questo momento non stanno vivendo il picco della propria stagione, anzi. Se escludiamo El Shaarawy, quello più “prestato” all’interpretazione di quinto (e che quando si avvicina alla porta ritorna più decisivo) e che magari proprio perché è in un buon mood potrebbe essere scelto da Mourinho per attaccare la Fiorentina con la sua velocità, Kristensen ha avuto le luci della ribalta a Reggio Emilio in occasione della vittoria contro il Sassuolo, nella quale è stato protagonista diretto e indiretto dei due gol e ha ingranato la marcia giusta alla squadra. Il danese, che non può giocare in Europa per i limiti del Ffp, ha collezionato 585’, partendo solo 4 volte ha giocato 90’ su 13 presenze. Visto l’impegno di giovedì con lo Sheriff nell’ultima del girone di Europa League, Mou (ma non sempre è stato questo il suo criterio in stagione) potrebbe sceglierlo per giocare con i viola, anche per premiare l’entusiasmo, dare continuità e fiducia al numero 43.

Karsdorp, che ha problemi ciclici al ginocchio, rappresenta per il tecnico una garanzia per l’esperienza, ma col Sassuolo non è andato benissimo: 743’ giocati e ne ha disputati 90’ solo con lo Sheriff in trasferta all’andata, nell’esordio del girone il 21 settembre scorso. Celik, che a inizio stagione era stato inserito dalle cronache anche tra i papabili “braccetti” di difesa (ma poi non è stato mai praticamente preso in considerazione) è stato un po’ dimenticato: 463’ totali. Ma più al fresco di lui, anche se di un’inezia, è stato Nicola Zalewski, 460’ giocati. E passiamo al lato sinistro: un avvio di stagione travagliato per il ventunenne di Tivoli, complice la bufera-Corona, con l’accordo con la federazione polacca per tornare “provvisoriamente” nella nazionale under 21 e rigenerarsi.

Mou lo ha scelto molto meno rispetto al passato, ha tentato di recuperare per bene Spinazzola impiegandolo per 903’. A proposito di Spina, che ha deluso nelle ultime due partite, Mourinho penserà e ripenserà se decidere di farlo riposare o partire titolare. Su di lui ha puntato: è il giocatore che meglio si adatta al ruolo di quinto, non è più tornato quello di Euro 2020 ma aveva fatto intravedere una risalita. Senza però trovare costanza. Insomma, sulle corsie laterali Mourinho può sfogliare la margherita in vista di Roma-Fiorentina e l’impressione è che senza picchi la parola d’ordine sarà ancora una volta gestione e alternanza.

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