130 volte Mourinho: la prima in A fu contro i viola
Contro la Fiorentina l’esordio in Serie A nell’agosto 2021. In attesa di notizie dalla Procura, lo Special One guarda con fiducia al futuro
Dove tutto ebbe inizio. 840 giorni fa, 129 panchine dopo, sarà ancora una volta Mourinho contro la Fiorentina, come avvenne nell’agosto del 2021, la “prima” sulla panchina giallorossa all’Olimpico. L’esordio in Serie A arrivò contro i viola, domenica sarà l’avversario da battere per proseguire la marcia verso un posto in Champions League. Era una Roma ancora poco “mourinhana”, con la difesa a quattro e con poco equilibrio tra i reparti: una squadra poi cresciuta dopo le batoste con Bodø e Juventus, prima di cambiare pelle e iniziare la marcia d’avvicinamento a Tirana.
Due anni dopo la sua creatura ha preso sempre più forma ed ora punta con forza e consapevolezza ad un posto tra le grandi della Serie A. Ma Mourinho è sempre lo stesso: esigente, ambizioso, “scomodo”, schietto, senza filtri, pronto a proteggere la squadra da critiche o da minacce incombenti (campo ed extra campo) ma allo stesso a criticarla duramente dopo una prestazione non all’altezza. Bastone e carota, con la personalità di chi sa di poter azzardare la mossa, certo di stimolare sempre la reazione giusta nella testa del gruppo. Non a caso la sua Roma si è sempre rialzata dopo le batoste, non a caso la sua Roma è una squadra che non esce mai dalle partite, vincendole spesso nei minuti dove gli altri, mentalmente, lasciano qualcosa sul campo. E ora manca l’ultimo step (chissà se ci sarà ancora tempo), dare continuità in Serie A.
L’Europa sempre in testa
Tra il campionato e l’Europa League, l’obiettivo dello Special One rimane quello: la crescita della sua Roma passa attraverso un altro step. O il raggiungimento della terza finale consecutiva o la qualificazione alla ricchissima nuova formula della Champions League. Un piazzamento che può avere il sapore della conferma o della permanenza, a seconda del punto di vista. Mentre diverse indiscrezioni continuano a tratteggiare lo scenario di un rinnovo di contratto più vicino, le due parti continuano ad essere in realtà molto concentrate su quello che la stagione può raccontare, perfettamente consapevoli che una Roma vincente o da Champions può avvicinare la fumata bianca.
La battaglia comunicativa
E nel momento in cui la Roma corre verso il suo futuro e i tifosi chiedono a gran voce la permanenza del tecnico portoghese, a disturbare l’idillio è il tormentato rapporto tra Mourinho e le istituzioni, in particolar modo con il mondo arbitrale. Lo Special One, infatti, rimane in attesa di capire le intenzioni della Procura della FIGC, che ha chiuso e formalmente avvisato la Roma delle indagine sul tecnico a seguito delle dichiarazioni, ritenute “lesive”, nei confronti del fischietto Marcenaro.
Mourinho ha ancora un giorno di tempo per presentare le sue memorie difensive oppure chiedere di essere direttamente ascoltato in prima persona dal procuratore Chiné: contestata al portoghese la violazione dell’art. 4 del codice di giustizia sportiva, quello che cita lealtà, probità e correttezza. Essendo poi recidivo e avendo puntato l’indice contro Berardi, la squalifica appare dietro l’angolo. In poco tempo capiremo quando la panchina giallorossa tornerà orfana del suo condottiero, per il momento a parlare sarà solo il campo e l’Olimpico, visto che la sua presenza contro la Fiorentina non è in dubbio. E Mou spera con lo stesso risultato di quell’agosto 2021.
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