AS Roma

E luce fu! Con la Joya la Roma si accende

Il gol dagli 11 metri e l’assist di tacco, al Mapei Dybala domina la scena e trascina i suoi al 4° posto. E Mou si gode la sua continuità fisica

Lukaku e Dybala esultano al Mapei Stadium

Lukaku e Dybala esultano al Mapei Stadium (GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Simone Valdarchi
05 Dicembre 2023 - 07:53

Paulo disse: «Sia la luce». E la luce fu. Perdonerete il paragone forse troppo ambizioso, ma parlando della più importante tra le cose non importanti - il calcio - e, nello specifico, della sua emanazione più romantica - la Roma -, non si può che viaggiare in alto con la fantasia e, dopo aver visto Dybala in azione a Reggio Emilia, rimanere ancorati a termini terreni è  troppo vincolante. Il Prometeo romanista, che ruba agli dèi del calcio il talento, per metterlo a disposizione nostra, facendo godere i cinquemila che, con i colori più belli che esistono, hanno riempito il grigio Mapei e tutti quelli che a distanza seguivano il suo mancino. Non sono bastate le marcature ruvide e spesso fallose di Erlic e compagni, eluse dal volo libero e senza schemi di Paulo in giro per il campo. Non è bastato neanche Consigli nella sua versione migliore. Ci sono giorni in cui la luce filtra anche attraverso le nubi più fitte e domenica era una di quelle giornate.

  L’ha capito José Mourinho che, sapientemente, ha deciso di mandare in campo anche in questa occasione Dybala dal primo minuto, come accade con regolarità ormai da un mese. Certo, in mezzo c’è stata una sosta per le nazionali in cui Scaloni ha pensato bene di tenere a riposo la Joya, ma le 6 partite da titolare nelle ultime 7 fanno notizia per un talento troppo spesso martoriato dai fastidi fisici. E così, forte della fiducia del suo tecnico, con il quale ha un rapporto che va oltre il terreno di gioco come di recente raccontato con l’aneddoto delle chiamate post-vittoria del Mondiale, Paulo - il nome è quello giusto - ha preso per mano la Roma, trascinandola anche contro il Sassuolo.
Stop al volo sfidando la fisica e battendola, giocate visionarie e conclusioni verso i pali di Consigli, tirando per 4 volte in porta - più di tutti - e creando altrettante palle gol. Aggiungete a questi ingredienti 7 palloni recuperati - il migliore dei suoi, insieme a Llorente -, un assist di tacco, un rigore trasformato e quanto basta di magia: ecco la gara di Dybala. Solo la conferma di un periodo di forma positivo, che l’ha portato nelle ultime due gare di campionato a segnare 2 gol e fornire altrettanti assist, facendo salire il suo bottino stagionale a 4 reti e 5 passaggi vincenti. Sono 35 i gol a cui ha preso parte da quando è sbarcato nella Capitale nella scorsa stagione, a fronte di 3.418’ giocati. Tradotto, vuol dire un gol o un assist ogni 97 minuti, praticamente uno a partita.

Il 21 di Laguna Larga è sempre più il leader tecnico di questa Roma, che giornata dopo giornata cresce e prende forma, sperando di poter ambire fino a maggio a un posto nell’Europa dei grandi. La sua classe però non fa più notizia; a sorprendere, in positivo, è anche il carattere e l’attaccamento che la Joya sta dimostrando, a parole e con i fatti, per questi colori. «Voglio ricambiare tutto l’amore ricevuto da questa gente, mi piacerebbe rimanere nella storia con un trofeo», ha confessato dopo il successo casalingo sull’Udinese. Un’ambizione che prende forma dopo il suo rigore trasformato e valido per il momentaneo 1-1, al minuto 76 di Sassuolo-Roma. Non c’è tempo per maschere ed esultanze. Dybala corre a prendere il pallone e lo porta al centro. Indica la via, come con il tacco - di destro - per Kristensen, che si trasforma in eroe inatteso sei minuti più tardi. La indica portando luce e speranza in campo, la stella cometa dell’avvento romanista.

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