Mapei? Sembrava l'Olimpico. A Reggio solo lupi sugli spalti
Incessante il sostegno degli oltre 5.000 tifosi giallorossi che hanno raggiunto lo stadio emiliano al seguito della Roma di Mourinho
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Il settore ospiti del Mapei Stadium (GETTY IMAGES)
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Mal di trasferta? No problem, facciamoli giocare in casa. Sarà stato questo il pensiero degli oltre cinquemila tifosi giallorossi che hanno invaso Reggio Emilia e colorato (non solo) il settore ospiti di un Mapei Stadium silente e pacato, poco abituato a vivere il calcio come una fede. Termini si era colorata di sciarpe e bandiere chiuse, autostrade, autogrill e ristoranti avevano raccontato di un esodo fatto di cori, abbracci, racconti e speranze, quelle di infrangere questa serie di trasferte senza vittoria, di tornare a gioire lontano da casa dopo il poker al Cagliari. E così, senza batter ciglio, in tanti si sono ritrovati a 430 km di distanza da casa per supportare per 90 minuti la Roma a caccia di tre punti vitali per la Champions.
Inno, cori e festa grande
Non servivano le note dell’inno di Venditti, il rito pre-gara non si cambia ed è andato in scena anche al Mapei Stadium. Un dominio in campo, di possesso e qualche occasione, un assolo sugli spalti, un solo e compatto blocco a sostegno della Roma. Sostegno che è diventato più forte dopo il vantaggio del Sassuolo, quasi ad esorcizzare subito la paura di un’altra trasferta amara. Poi il rigore conquistato, la gioia e i fumogeni tirati in campo, con Dybala ad allontanarli e Mourinho a placare gli animi: «Calma». Quella sconosciuta, quella persa quando quello strambo tiro di Kristensen non ha lasciato scampo all’incolpevole Consigli e ha fatto partire la festa giallorossa: l’esultanza sotto il settore, le maglie lanciate a fine gara. La Roma ha vinto, la sua gente anche. Dolce il rientro verso la Capitale, magico il pomeriggio a Mapei Stadium, praticamente “giallorosso, con la lupa sopra al petto”.
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