Mourinho: "Bravi a reagire, ma dovevamo chiuderla nel primo tempo"
Le parole dello Special One dopo la vittoria contro l'Udinese: "Oggi avevamo una buona panchina. Ad Azmoun gli manca ancora qualcosa, ma è un profilo di giocatore che amo"
Vince 3-1 una straordinaria Roma grazie ai gol di Mancini, Dybala ed El Shaarawy. Il pareggio di Thauvin al 57' non ha influito nelle sorti del risultato in un secondo tempo che Mourinho - intervistato a fine partita ai microfoni di Dazn - si aspettava fosse più tranquillo: "Sì, ed è colpa nostra. Non abbiamo chiuso la partita ma per fortuna e per merito nostro abbiamo reagito bene. La panchina oggi era buona e c’erano tanti giocatori che potevano aiutare la squadra ed è andata bene. Sembra quasi che ci piace attaccare la porta sotto la nostra curva e che vogliamo battere i record di gol negli ultimi minuti, però qualche volta si perdono punti in partite di questo tipo”.
E al terzo gol Mourinho si è lasciato andare in una delle sue esultanze con l'abbraccio ad un raccattapalle: "Ho esultato per un gol che ha chiuso la partita. Con i cambi abbiamo perso un po’ di solidità in difesa, anche all'85' la nostra organizzazione difensiva non mi dava sicurezza. Il terzo gol ha chiuso la partita e in quel momento mi sono rilassato. L’esultanza con il raccattapalle? Per fortuna era un bambino e non un poliziotto o una donna (ride, ndr), perché era il primo che ho visto davanti a me”.
Una tattica collaudata e studiata durante la settimana, ovvero giocare molto palla a terra: "C’era una cosa sulla quale abbiamo lavorato: a palla persa è dura giocare contro l’Udinese. Quello che mi dispiace del primo tempo è che si sentiva la fragilità dell’avversario e proprio lì dovevamo chiuderla”.
Azmoun, Lukaku e Dybala sono stati gli attori del secondo gol, ma vederli tutti insieme dal 1': "La rosa sarebbe poi un po' sbilanciata, solo perché la natura di Paulo e di Sardar non è di grande disciplina e organizzazione difensiva. Azmoun è un profilo di giocatore che amo, però gli manca ancora qualcosa per essere un giocatore di Mourinho in fase di transzione difensiva. Ha una qualità pazzesca ed oggi voglio dire che avevo una buona panchina”.
Dopo il recupero di Pellegrini ora si punta al rientro di altri due giocatori importanti come Sanches e Smalling, ma le prospettive secondo Mourinho non cambiano: "Non ho grande fiducia nel nostro stato permanente, viviamo con dei alti e dei bassi. Delle volte sono sorpreso in negativo. Se Renato rientra e Smalling torna forte a gennaio, andremo con tutti”. Pronto il ritorno della gang dei banditi: “Di solito nasci bandito, non lo diventi. Io lo sono nato 'bandito del calcio', cerco di influenzare la squadra... vedremo se riuscirò a farlo”.
Mourinho in conferenza stampa
Dopo le parole rilasciate ai microfoni di Dazn, José Mourinho ha rilasciato delle dichiarazioni in conferenza stampa. Di seguito le sue parole.
Una squadra fisica come l’Udinese si batte con la qualità. È stata la chiave della serata?
“È la chiave positiva, poi la chiave negativa è che hai il controllo della partita, devi approfittare della difficoltà dell’avversario dopo il primo gol ma non l’abbiamo fatto facilitando l’Udinese a rientrare in partita. I friulani sono forti quando perdi i palloni, nel primo tempo non abbiamo perso molti palloni ed i quinti hanno fatto bene. È mancata ambizione, per fortuna poi nella ripresa abbiamo avuto una grandissima reazione, la panchina era ricca di soluzioni. Tante volte piango perché non ho cambi, oggi devo dire panchina ricca. Ho fatto dei cambi, la squadra ha risposto molto bene. Nel secondo gol c’è tanta qualità, ma anche poca organizzazione. Dico sempre che il calcio caotico crea problemi all’avversario, ma anche a livello tecnico. Abbiamo fatto i cambi e trovato stabilità per 10’ e questa è una vittoria importante che se non la raggiungevamo sarebbe stato molto frustrante, per noi è fondamentale perché squadre vicino a noi hanno perso punti e se non sbaglio l’Italia sta pure vincendo la Coppa Davis, complimenti”.
Come ha ritrovato Pellegrini?
“Mi dispiace che Kristensen e Azmoun non possano giocare in Europa League, in queste gare puoi anche provare cose diverse. Per Azmoun non c’è tanto spazio per giocare titolar, quando hai Dybala e Lukaku è dura. Oggi ho avuto tante soluzioni, l’unica debolezza era dietro perché siamo pochi ma quando siamo tutti possiamo fare quello che abbiamo fatto oggi, mi sono sentito confortante nella difficoltà”.
Come mai non si riesce a chiudere prima un match?
“Siamo noi con le nostre qualità e i nostri difetti. Magari abbiamo il coraggio, l’atteggiamento e la capacità di assumere rischi ribaltando tante partite come fatto in questi due anni e mezzo. È una grandissima qualità che è legata ai tifosi. Ho allenato 6-7 squadre diverse, però quando la squadra è in difficoltà qui a Roma ti sostengono sempre e questo crea un clima per gli ultimi 10-15 minuti che aiuta la squadra a fare quello che fa spesso, oggi abbiamo due punti extra molto importanti per noi”.
Perché Mancini è venuto da lei prima della punizione del gol dell’1-0?
“Aveva un problema fisico, prende antidolorifico ma Mancini gioca anche se gioca con una gamba sola, gli ho detto di restare lì”.
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