Quando la sosta fa bene: Mou riabbraccia la sua Roma
Solo Ndicka ha giocato due gare per intero. Zalewski, Kristensen, Celik e Azmoun sopra i 90 minuti, Dybala e Mancini a riposo, il poker di Lukaku in un tempo
Lo spauracchio di un tempo è diventato una semplice formalità. Sembrano lontani i tempi in cui i giallorossi volavano in nazionale e venivano spremuti dai rispetti ct, tornando poi a Trigoria stremati e in dubbio per la ripresa. Per la seconda volta in pochi mesi, il minutaggio dei romanisti in giro per l’Europa e per il mondo è diventato un dato quasi trascurabile, per grande sollievo di Mourinho ma anche di tutti i tifosi giallorossi.
Titolari a riposo
Prendendo in esame i titolarissimi e gli intoccabili di Mourinho, la loro presenza in campo è stata senza dubbio di importanza secondaria. Rui Patricio e Mancini non sono stati utilizzati, solo Ndicka ha totalizzato 180 minuti con la sua Costa d’Avorio. Poco più di un tempo per Cristante con l’Italia nella sfida con l’Ucraina, una sola gara per Bove in Under21, appena 20 minuti per Paredes in Brasile-Argentina. In attacco Dybala non ha visto il campo (tribuna nella gara con il Brasile) mentre a Lukaku sono bastati 45 minuti per siglare 4 reti all’Azerbaigian di De Biasi.
La panchina sorride
Uscendo dal giro degli intoccabili di Mou, è stata una sosta preziosa per chi sta trovando poco spazio nelle rotazioni dello Special One. Nicola Zalewski è stato assoluto protagonista con la Polonia: ha propiziato il gol del vantaggio contro la Repubblica Ceca e siglato due assist nell’amichevole contro la Lettonia, il secondo per Lewandowski. Azmoun si è confermato ancora una volta un giocatore chiave per l’Iran: due reti e due assist per uno dei terminali offensivi più importanti del suo movimento calcistico. Ben 135 minuti per Celik con la nazionale turca guidata da Vincenzo Montella mentre Kristensen e Aouar hanno totalizzato poco più di 90 minuti. Infine El Shaarawy che in poco meno di un quarto d’ora di gioco è riuscito a segnare una rete nella sfida dell’Olimpico contro la Macedonia del Nord.
Indicazioni sostanzialmente positive per José Mourinho: chi doveva riposare ha giocato pochissimo o non giocato, chi aveva bisogno di mettere minuti nelle gambe invece ha avuto diverso spazio a disposizione. Adesso il prossimo appuntamento con le nazionali è nel mese di marzo, fino a quel momento la Roma dovrà essere il bene supremo per tutti.
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