AS Roma

La Curva Sud indomita e nessuno resta male

Pomeriggio umido all'Olimpico, un terzo dello stadio era giallorosso. Il ricordo di tutti di Gabriele Sandri

La scenografia della Curva Sud durante il derby

La scenografia della Curva Sud durante il derby (GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Gabriele Fasan
13 Novembre 2023 - 08:49

Alla fine l’umido pomeriggio dell’Olimpico lascia il tempo che trova tra Roma e Lazio e tra romanisti e laziali. Olimpico non proprio delle grandi occasioni con sessantamila presenti di cui un terzo a tinte giallorosse. Il pareggio per 0-0 non rimanda nessuno a casa col boccone amaro ma certamente non con lo stomaco pieno. 
Applausi dopo il fischio finale per una squadra apparsa molto sulle gambe e ancora scossa dalla trasferta europea. Ma dalla Sud, indomita per tutta la durata dell’incontro, arriva comunque una risposta conciliante. Con i giallorossi che vanno a ricevere e ricambiare l’abbraccio della sua gente prima di rientrare negli spogliatoi. Troppo alta la posta in gioca per chi avesse perso, forse. Troppe le fatiche extra di una rosa accorciata come quella della Roma.

Colori e tensioni
«Discendenti di Marte, padroni della storia», recita lo striscione al centro della Sud prima dell’inizio delle ostilità, con la coreografia giallorossa arrivata con qualche attimo di ritardo (e questo è il motivo per cui la regia - che è della Lega e non di Dazn -  non l’ha inquadrata) e un po’ inceppata all’altezza dell’immagine che raffigura proprio il Dio della guerra con sotto i sette colli della città al centro e dall’effetto sonoro dello sventolio dei cartoncini oro e porpora. «Top top top come sempre», scrive Mou sui social in serata, per ringraziare i suoi tifosi. 

Qualche provocazione  all’interno dello stadio tra la Tribuna Tevere e il settore dei Distinti Sud occupati dai romanisti: lancio di oggetti e di fumogeni che si è esaurito in pochi minuti. Ma stadio poi tutto unito per lo striscione della Nord dedicato a Sandri, di cui l’altro ieri ricorreva il sedicesimo anniversario di morte: «Gabriele vive nel cuore di ogni laziale», con risposta della Sud: «Gabriele uno di noi». E durante “Meravigliosa creatura”, la canzone a lui associata.

Qualche disagio nel primo pomeriggio tra chiusure stradali, deviazioni, blindati delle forze dell’ordine e polizia a cavallo nella zona subito attorno allo stadio Olimpico, che hanno provocato una paralisi del traffico soprattutto lato nord, con la Farnesina di fatto inibita al traffico, Ponte Milvio interamente invaso da tifosi biancocelesti - pare che accada sempre nelle partite in casa - e macchine autorizzate e motorini che con difficoltà riuscivano a passare, tra cori - antisemiti contro i romanisti, come quelli a tutto volume di buona parte dell’Olimpico di ieri  - e un clima che di festoso aveva ben poco, tra un petardo e l’altro che scoppiettava vicino e lontano. Il tutto condito da un lancio di “bomboni” di fronte all’obelisco, risultato però piuttosto innocuo. A inizio gara le forze dell’ordine, infatti, non registravano particolari disordini, ma forse solo disordini. Il derby va in archivio così, senza infamia e senza lode, ma con i “soliti” ululati razzisti a favore di ispettori Figc contro Lukaku, Ndicka e Sanches. Appuntamento ad aprile, o forse a gennaio.

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