Con le investiture di Pinto e Mou, il futuro di Bove è già presente
Da comprimario a protagonista, da «bambino» a uomo solo in mezzo al campo di Praga, da futuro a presente della Roma. Il percorso di Edoardo Bove è in continuo movimento
Da comprimario a protagonista, da «bambino» a uomo solo in mezzo al campo di Praga, da futuro a presente della Roma. Il percorso di Edoardo Bove è in continuo movimento. Esattamente come il numero 52 sul terreno di gioco, dove nulla resta mai intentato. Perfino quando compagni ben più navigati di lui cedono il passo, mostrando carenze di mentalità che possono costare carissime: la sfida nella tana dello Slavia è soltanto l’ultimo di una lunga e dolorosa serie di esempi.
Il ragazzo cresciuto nel vivaio di Trigoria è stato l’unico a salvarsi nella debacle di coppa. Lo stesso Mourinho gli ha reso merito nell’immediato post partita: «Quando il miglior giocatore è un ragazzino di 20 anni che fino a due anni fa non era in prima squadra, c'è qualcosa che non va. Abbiamo avuto un solo giocatore su 11 con gambe e testa. L’unico che non meritava di perdere era Bove, tutti gli altri e io stesso meritiamo la sconfitta».
Vera e propria investitura quella dello Special One, così come indicative sono state le parole di Pinto nel pre-gara: «È un ragazzo d’oro, come persona e giocatore. Due stagioni fa giocava poco ma ha voluto rimanere per imparare e lavorare con José. Contratto? Lavoriamo molto e parliamo poco. Al momento giusto tutti sapranno, ma non è un problema: lui sarà il futuro della Roma». E che la prossima maglia di Bove sia ancora a tinte giallorosse non è in dubbio: le basi per il rinnovo sono già state poste con adeguamento e prolungamento almeno fino al 2027. Il domani è già arrivato.
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