Una sfida che ne vale quattro
Roma a Praga alla ricerca della 4ª vittoria consecutiva. I tre punti darebbero gli ottavi senza playoff e con due turni d’anticipo
Ora che l’esorcismo ha avuto effetto (sono bastati pochi secondi della gara d’andata per allontanare almeno a distanza di sicurezza il brutto ricordo di Vavra) e che lo Slavia Praga non fa più paura, si potrebbe decidere di affrontare questa partita con una serenità che ormai quasi per definizione non appartiene a Mourinho e alle sue squadre, alla Roma in modo particolare perché storicamente da queste parti senza emozioni proprio non sappiamo vivere. Si potrebbe, ma non sarà, perché non sarà un’amichevole, checché ne dica Sarri che prova inutilmente a sorpassare a sinistra il suo collega portoghese nella polemica a distanza pre-derby. Anzi la sfida di questo pomeriggio (Eden Arena, calcio d’inizio ore 18.45, telecronaca a scelta su Sky e Dazn, radiocronaca obbligatoria su Radio Romanista) ha in palio un premio partita particolarmente gradito ai giocatori e all’allenatore giallorossi: vincendo stasera si risparmierebbero addirittura quattro partite del fittissimo calendario che attende la Roma sino alla fine della stagione. Portare a casa i tre punti, oltre a completare un filotto di quattro partite vinte consecutive ad inizio percorso europeo (non era mai successo neanche tre, si migliorerebbe il record), permetterebbe intanto di festeggiare con due turni di anticipo la qualificazione come prima del girone, non essendo più raggiungibile dalle avversarie anche perdendo male le ultime due gare del gruppo, e, soprattutto, si salterebbe a pié pari il pericoloso play-off di febbraio contro uno degli «squali» che scenderanno dalla Champions. Da stasera, insomma, di Europa potremmo tornare a parlare a marzo, quattro mesi per curare esclusivamente gli affari interni, e tutti sanno quanto ce ne sia bisogno.
Ecco perché ieri nella conferenza stampa di presentazione nella pancia dell’accogliente impianto che ospiterà le due squadre prima di cena, José ha sfoderato il suo sorriso migliore, quello dei grandi eventi. Questo non significa, ovviamente, che manderà in campo stasera la migliore formazione possibile. Ma Lukaku sì, lo ha annunciato, mentre gli altri saranno pronti eventualmente a spingere un po’ sull’acceleratore nella parte finale della gara qualora dovesse servire. In ogni caso da quando la Roma ha cominciato ad assumere le forme della squadra definitiva di quest’anno (escludendo, dunque, le prime tre giornate di campionato) il passo garantito è quello di una big d’Europa: otto vittorie, un pareggio (raggiunti dal Torino solo nel finale) e due sconfitte, il buco nero di Genova e l’inevitabile ko di San Siro. A Praga fa freddo, la temperatura prima della partita dovrebbe stare torno agli 8°-9°, niente di particolarmente severo, buona anzi per tenere i muscoli ad una temperatura più fresca di quella delle ultime partite. Nel settore ospiti farà molto caldo, saranno circa 1300 tifosi giallorossi pronti a sostenere la squadra, in campo toccherà soprattutto ai difensori fare uno sforzo supplementare, tenendo inevitabilmente un retropensiero sempre acceso sul derby di domenica.
L’unico rischio è quello di conservare troppo energie per il derby perché allo Slavia aspettano la sfida come la partita dell’anno e si sentono, così ha detto l’allenatore Trpisovsky in conferenza stampa, quasi mortificati per aver fatto quella pessima figura quindici giorni fa all’Olimpico. Peraltro da allora il cammino, fino a quel giorno impeccabile, s’è un po’ inceppato e dopo la sconfitta di Roma ne è arrivata anche un’altra in casa contro il Viktoria Plzen, primo ko in campionato. Dal loro punto di vista, la Roma è vista come la squadra di marziani quasi inaccessibile viste le ambizioni tanto diverse. In fondo l’obiettivo è il secondo posto nel girone che garantirebbe lo spareggio di febbraio. Proprio per questo non hanno molto da perdere stasera. Ecco perché Mourinho farebbe bene a non fidarsi.
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