Ministro in pectore: senza Smalling, Llorente guida la difesa
Con Chris ancora alle prese con la tendinite, lo spagnolo si è preso la titolarità. Mourinho lo fa impostare e dopo l’errore di San Siro, Diego cerca il riscatto
Fare di necessità virtù. Approdato per la prima volta lo scorso gennaio nella Capitale, Diego Llorente era stato acquistato dal club per completare un reparto difensivo già ben collaudato. Nel corso dei mesi però, complice la necessità di gestione delle forze fisiche e qualche infortunio dei compagni, lo spagnolo è riuscito a ritagliarsi uno spazio importante, fino a convincere Mourinho - che lo aveva già allenato da giovanissimo al Real Madrid - e la società in estate a puntare nuovamente su di lui, con un nuovo prestito dal Leeds. Questa volta però il club inglese ha concordato con Pinto un obbligo di riscatto condizionato a fine stagione, con l’opzione legata alla percentuale - 50% - di presenze del numero 14.
A giudicare da questo inizio di stagione, risulta difficile ipotizzare che Llorente non riesca nell’intento di essere riscattato a giugno. Quando lo ha avuto a disposizione, infatti, José Mourinho lo ha sempre mandato in campo, con 10 presenze di cui 9 dal primo minuto. L’unica apparizione da subentrato è stata in Roma-Monza, match al quale Diego è arrivato non al meglio della condizione e appena rientrato dall’infortunio al bicipite femorale che lo aveva tenuto fuori per quasi un mese.
Oltre ad una continuità d’impiego, da quando Chris Smalling è sparito dai radar - l’ultima presenza dell’inglese risale al primo settembre, nella sfida all’Olimpico persa contro il Milan -, lo Special One ha affidato al suo ex bambino madridista il ruolo al centro della difesa, con Mancini e Ndicka ad agire da braccetti. Viste le tempistiche incerte per il recupero di Smalling e l’impegno della Coppa d’Africa che incombe su Evan Ndicka - risponderà alla convocazione della sua Costa d’Avorio, nazione che ospita l’edizione del torneo in programma dal 13 gennaio all’11 febbraio 2024 -, la sensazione è che, a meno di importanti investimenti sul mercato di gennaio, Diego Llorente svolgerà un ruolo da protagonista da qui alla fine di maggio.
Centrale o braccetto poco importa, Mourinho ha deciso da tempo di affidare a lui, quando c’è, il ruolo di prima impostazione dal basso. La qualità nei piedi dello spagnolo è dimostrata dalla percentuale di passaggi riusciti, 88,7%, con già 339 trasmissioni ai compagni andate a buon fine. In estate, con ancora Smalling in campo, lo avevamo visto spesso staccarsi e tentare sortite offensive che, agendo da centrale ovviamente farà sempre meno di frequente. Fin qui però non si è comportato male davanti a Rui Patricio, ma domani contro il Lecce è chiamato al riscatto dopo l’errore sul gol di Thuram a San Siro. Una sbavatura “evitabile”, citando Mou, arrivata dopo 81 minuti impeccabili. Vamos Diego.
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