Big Rom sì, i fischietti invece no: San Siro attende Lukaku
Domenica la grande sfida con l’Inter. In oltre 60mila contro, ma con il divieto del questore. Ma Lukaku continua a viaggiare a raffiche di gol
Tanto rumore per nulla, verrebbe da dire. Fischi sì, e tanti, ma fischietti invece no. L’ha deciso il Questore di Milano che il «bentornato» a San Siro di Romelu Lukaku non avrebbe superato la soglia dei decibel normalmente consentito e tollerato. E così di fischietti annunciati e temuti ce ne sarà uno, quello di Maresca che dirigerà la sfida in campo, per il resto San Siro dovrà stimolare i propri polmoni per rendere impossibile il pomeriggio del centravanti giallorosso. La decisione presa dal dott. Petronzi, dopo un reclamo presentato dal club giallorosso, è andata nella direzione della regolarità dello svolgimento della gara.
Furiosa è stata la reazione della Curva Nord nerazzurra che ha definito tale vicenda un vero e proprio abuso: «La legge non è uguale per tutti», il messaggio postato sul profilo dei gruppi organizzati su Instagram. La resa dei conti, attesa per 116 giorni (dal 5 luglio, il giorno dell'uscita dei calendari) il ritorno a Milano del “traditore”, dell’uomo senza onore, del campione tanto amato che, adesso, è diventato il primo dei nemici, andrà in scena senza fischietti.
Tifo diviso
Un nome, quello di Lukaku, che spacca il tifo nerazzurro, tra odio (speriamo solo calcistico) e indifferenza. C’è chi non gli vorrebbe dar troppa importanza, considerandolo alla stregua di una comparsa. Altri, la maggior parte, che non hanno ancora svestito i panni dell’innamorato tradito e non potendo rigare alcuna macchina o gettare pile di vestiti giù dalla finestra, sono pronti a subissare di fischi per 90 minuti di gioco l’attaccante belga.
Del suo ritorno a Milano, d’ altronde, ne hanno parlato tutti, da Marotta e Ausilio, fino a Inzaghi e molti componenti della squadra. Ognuno a suo modo, ma tutti hanno partecipato ad alimentare un clima molto pesante, coadiuvato da qualche quotidiano che ha offerto una preziosa sponda, scandendo e ricordando tutto quello che non ha funzionato nell’avventura con l’Inter di Lukaku, ripercorrendo tutte le tappe dell’addio, come a dire: “Se non siete ancora abbastanza arrabbiati, ricordatevi come si è comportato”. Tutto purché se ne parli in sostanza.
Dai social all’università
L’Italia del pallone sembra esser entrata in un tunnel mediatico senza uscita, tutto porta a parlare solo di Lukaku. Dalla sfera privata del giocatore (qualcuno si è permesso di dare giudizi sulla vita da papà) alle quote per un suo possibile gol fino ai meme che hanno invaso i social. E il caso di Romelu è finito addirittura all’Università: infatti il professor Antonello Maruotti, ordinario di statistica dell’Università Lumsa, noto tifoso romanista, ha coinvolto il rettore professor Francesco Bonini, tifoso interista, in uno studio statistico che analizzava le probabilità di trasferimento del centravanti belga. Un tiro al bersaglio senza soluzione di continuità, una pioggia di commenti e insinuazioni, davanti ai quali la Roma ha deciso di porre un freno. Prima Mourinho, poi Tiago Pinto, un messaggio univoco è partito da Trigoria alla volta di Milano: giù le mani da Romelu.
Big Rom a suon di gol
E il grande protagonista? Sorridente in allenamento, concentrato e spietato in campo, ha sposato un basso profilo comunicativo, senza rispondere alla minima provocazione. I numeri sono dalla sua parte: una rete ogni 97 minuti giocati, la terza miglior partenza di sempre nella carriera del centravanti belga. E unan centralità nella manovra giallorossa testimoniata dal dato della media passaggi ricevuti (9.6), addirittura superiore a quella che aveva nell'Inter di Conte. Non sono quindi casuali le otto reti in dieci apparizione siglate con la maglia della Roma, uno stato di forma devastante che sta trascinando la Roma in vetta al girone di Europa League e verso la zona Champions in Serie A.
Adesso arriva l’esame più difficile, la tanto attesa notte di San Siro, dov’è stato un Re indiscusso. E in tanti si stanno domandando: come reagirà Romelu alla calda accoglienza di San Siro? La sua prestazione ne risentirà o ne uscirà ancor più carico?
Ogni dubbio è lecito, ma intanto i tifosi giallorossi sognano una rete decisiva di Big Rom in grado di ammutolire l’intero impianto nerazzurro. Romelu è pronto e scalpita, la tipica esultanza del belga anche. Che sia il campo adesso a parlare, l’attesa è finita.
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