AS Roma

Buon pranzo Roma, il menù dice Monza

Dopo due anni si torna a giocare per il lunch match. I veleni dello scorso anno hanno lasciato tracce, Mourinho vuole a tutti i costi i 3 punti

Josè Mourinho seduto in panchina all'Olimpico

Josè Mourinho seduto in panchina all'Olimpico (GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Daniele Lo Monaco
22 Ottobre 2023 - 08:50

Erano quasi due anni che non capitava alla Roma di giocare in orario da lunch match, alle 12,30 della domenica. L’ultima volta coincise con una delle più solenni arrabbiatura di Mourinho, per l’incredibile serie di errori dell’arbitro Aureliano ad indirizzare verso il Venezia di Zanetti la sfida di quel giorno. Da allora, guarda un po’, Aureliano non è più capitato sulla strada della Roma. Ma anche il Monza, l’avversario di questa mattina (stadio Olimpico, ore 12,30, la telecronaca dopo più di un anno sarà disponibile anche su Sky oltre che su Dazn, la radiocronaca è invece obbligatoria su Radio Romanista) evoca cattivi ricordi al portoghese: risale alla sfida dello scorso 3 maggio all’U-Power Stadium il confronto con Chiffi che gli è costato due turni di squalifica in questo campionato.

Peraltro al termine della gara Palladino sottolineò che la panchina della Roma si comportò in maniera «scandalosa». Conoscendo Mourinho, non ha dimenticato quelle parole e oggi in qualche modo potrebbe farlo notare al suo giovanissimo collega. Ieri, sollecitato in conferenza stampa sul tema, si è limitato a dire di non volersi abbassare «a questo livello di discussione».

Delle qualità da tecnico del probabile futuro allenatore della Juventus (da molti Palladino è indicato come possibile successore di Allegri, anche per l’evidente dna bianconero) nessuno ha dubbi. Il suo stile di gioco risente delle influenze ricevute negli anni al Genoa allenato da Gasperini e anche del soggiorno a Crotone con Juric in panchina (e suo ex compagno proprio al Genoa). Infatti si schiera sempre con la difesa a tre e un centrocampo che varia da 4 a 5 elementi.

Quest’anno ha sempre giocato con il 3421, lo farà anche oggi. La coppia dei centrali di centrocampo Gagliardini e Pessina sarà coperta in fase di non possesso dalle chiusure di Mota Carvalho e Colpani (una delle rivelazioni della stagione), unico riferimento offensivo il promettente Colombo. In ballottaggio c’è anche l’unico ex romanista del gruppo, Machin.

Nel curriculum giallorosso di Mourinho ci sono finora 120 partite e 60 vittorie. Numeri tondi anche per la Roma che in campionato contro il Monza in 4 precedenti non ha mai perso (tre vittorie oltre al già citato pareggio di maggio). L’unica sconfitta della storia si deve invece alla Coppa Italia (28 agosto 1988, al Brianteo: prima l’U-Power si chiamava così). Le Roma non colleziona invece tre vittorie consecutive in campionato da un anno: tra il 1° e il 17 ottobre del 2022 mise in fila Inter in trasferta, Lecce in casa e Sampdoria fuori, ma in mezzo capitò la sconfitta casalinga europea con il Betis (e il pareggio in Spagna).

Stavolta in mezzo c’è anche un’altra vittoria in coppa, contro il Servette e allora la striscia sarebbe più corposa. E giovedì all’Olimpico arriva lo Slavia Praga, con cui la Roma si gioca il primo posto nel girone. Insomma, il momento sembra propizio per l’accelerata, a dispetto delle numerose assenze che anche oggi la squadra dovrà sopportare e in vista della sfida della prossima domenica con l’Inter, ieri maramalda a Torino dopo un primo tempo di difficoltà. Se tutto va come deve andare tra oggi e giovedì, a San Siro si potrà definire con esattezza la dimensione della Roma in questa stagione.

In mancanza di Dybala anche oggi il più atteso sarà Lukaku, sette gol nelle ultime sette partite, quelle in cui è partito titolare. Logico che con lui la Roma abbia trovato all’improvviso quel cinismo sottoporta che le era tanto mancato lo scorso anno. Peraltro la sua presenza fa bene a tutti gli altri: nessuna squadra in serie A ha più goleador della Roma, a segno finora con nove giocatori, per un totale di 19 reti, secondo miglior attacco. L’anno scorso di questi tempi, con un numero di tiri persino superiore (125 contro 108), i gol erano appena 10. Anche Belotti con Lukaklu sembra un altro. E oggi toccherà di nuovo a lui.

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