Un gol nel terrore: l'incredibile notte di Lukaku
Per Romelu un’altra rete, prima che la gara venisse sospesa per l’attentato. Ucciso in uno scontro a fuoco con la polizia il presunto responsabile: era in un bar
La surreale atmosfera di terrore e angoscia gravava come una cappa di nebbia sullo Stadio Re Baldovino di Bruxelles, lunedì sera, mentre le notizie relative all’attentato in cui hanno perso la vita due persone si diffondevano sugli spalti, in città e nel resto del mondo. Nel silenzio atterrito, che per certi versi ha ricordato quello dello Stade de France nella tragica notte parigina del 13 novembre 2015, si sono comunque disputati 45’. Alla fine, di concerto con le due squadre e con le autorità locali, si è deciso di annullare la gara tra Belgio e Svezia, valevole per le qualificazioni agli Europei del 2024. «Ulteriori comunicazioni - si legge nella breve nota della UEFA - seguiranno a tempo debito».
Il decimo sigillo
La gara si è chiusa all’intervallo sul punteggio di 1-1: al gol svedese di Gyokeres aveva risposto proprio Romelu Lukaku su calcio di rigore al 31’. Per il centravanti romanista si è trattato della decima rete nel 2023-24 tra club e nazionale (7 con la Roma, tre con i Diavoli Rossi) su 11 presenze totali: numeri che confermano l’ottimo stato di forma di “Big Rom”, pronto a tornare al servizio di Mourinho in vista della ripresa del campionato, che vedrà i giallorossi affrontare il Monza: una squadra solida, che finora ha subìto soltanto 7 reti in 8 gare di Serie A. Una squadra, peraltro, alla quale il numero 90 non ha ancora segnato, e contro la quale non ha mai vinto: nei due precedenti della passata stagione, “Big Rom” ha raccolto un 2-2 a Monza (subentrando al 55’ al posto di Dzeko) e una sconfitta casalinga per 1-0. Un solo punto in due gare: è tempo di invertire il trend.
La fuga e poi la morte
Dopo aver ucciso a colpi di kalashnikov due turisti svedesi, presumibilmente a Bruxelles proprio per la partita, l’attentatore si è dato alla fuga per tutta la notte. Dopo una lunga caccia all’uomo, ieri mattina, in uno scontro a fuoco con la polizia Abdesalem Lassoued, 45enne di origine tunisina ritenuto responsabile del folle attacco, è stato ucciso. In un video pubblicato anche in rete, l’uomo rivendicava gli omicidi, e la sua appartenenza all’Isis. Lassoued è stato identificato e rintracciato nel quartiere di Schaerbeek, all’interno di un bar-ristorante al civico 13 di Rue Van Oost. Nel pomeriggio le forze dell’ordine hanno tolto le transenne e riaperto al traffico la zona nei pressi del locale dove il sospetto attentatore è stato ucciso. La polizia, stando a quanto riferito dalla Procura federale belga, è alla ricerca di un altro individuo, sospettato di essere un complice del 45enne. Nel frattempo, in Belgio l’allerta è salita al livello 3, nell’area di Bruxelles addirittura a livello 4 (il massimo).
Le notizie provenienti da Bruxelles hanno inevitabilmente atterrito anche il mondo del calcio. Il numero uno della FIFA Infantino ha dichiarato: «Sono profondamente scioccato e rattristato - ha scritto sul suo profilo Instagram - A nome della FIFAe della comunità calcistica, invio le mie più sentite condoglianze alle famiglie e agli amici delle vittime. I nostri pensieri vanno ai cittadini del Belgio e della Svezia, alle rispettive squadre nazionali e alle loro federazioni». Cordoglio anche da parte della nazionale svedese: «Ieri abbiamo tragicamente perso due nostri tifosi - si legge sull’account Twitter della selezione scandinava - a Bruxelles per sostenere la nostra maglia. I nostri pensieri vanno ai cari delle vittime». Su tutti i campi ieri è stato osservato un minuto di silenzio in memoria delle due vittime.
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