La creatura di Mourinho: con il Servette tocca a Bove
Esaltato da José in conferenza stampa, parte ancora da titolare, a maggio un suo gol ci portò in finale. Presto anche la firma sul rinnovo contrattuale
Ciò che solitamente viene rivendicato da Mourinho non è qualcosa di poco conto. Soltanto qualche giorno fa, ad esempio, lo Special One ha ribadito con orgoglio l’aver raggiungo due finali europee in altrettante stagioni alla Roma, con la “coppa e mezza” portata a casa. Per questo, non possono passare in sordina le parole spese da José ieri a Trigoria su Edoardo Bove, durante la conferenza stampa alla vigilia della sfida al Servette. «Quando parlate di Edoardo - ha specificato Mou -, dovete ricordarvi di chi l’ha fatto. Quando sono arrivato era un ragazzo pronto per andare a giocare in prestito in Serie C, contro il Servette giocherà, di nuovo. È un calciatore in crescita e l’orribile allenatore (sorride, ndr) è molto orgoglioso di avergli dato l’opportunità di diventare un calciatore importante per la Roma e per il calcio italiano».
Un’investitura. Dopo il “cane malato”, il tecnico di Setubal continua a spendere parole al miele per la sua creatura. Aspetto non banale, perché nei suoi due anni e mezzo di Roma, non sono stati tanti i calciatori coccolati in pubblico da Mourinho, sempre attento a gestire la sua potenza comunicativa nei confronti dei singoli. Con Edoardo però il rischio della testa montata non sembra esserci: «È un ragazzo sano - ha proseguito lo Special One -, che lavora sempre, anche quando non gioca e questa è una qualità preziosa nel calcio di oggi, coi giovani che non hanno la forza mentale per lavorare sempre al massimo». Bove questa forza mentale ce l’ha e rappresenta, probabilmente, la sua miglior dote, quella che lo ha fatto diventare una valida alternativa in un centrocampo di qualità assoluta e una preziosa risorsa sempre pronta all’uso.
Muscoli e polmoni, quelli di Edoardo, che sanno anche cambiare il volto alla mediana della Roma, reparto che a volte corre il rischio di risultare un po’ statico. Il moto perpetuo di Bove, invece, garantisce equilibrio lì in mezzo, con costante pressione sui portatori di palla avversari, oltre alla capacità - da affinare - d’inserimento senza palla. Proprio da una sua sortita offensiva contro il Bayer Leverkusen, nello scorso maggio arrivò il gol che ci portò in finale d’Europa League, una ferita ancora fresca e non metabolizzata da tutti i romanisti e, di conseguenza, anche da Edoardo. Dalla gara di stasera - guai a sottovalutarla - passano le possibilità di alimentare un nuovo, splendido sogno europeo.
Un’avventura di cui Bove sarà protagonista, così come del futuro della Roma. A breve, infatti, verrà messo nero su bianco il suo rinnovo, con l’attuale scadenza fissata al 30 giugno 2025 - eredità dell’accordo datato dicembre 2021 - che verrà slittata di almeno due anni.
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