Il campo canta: Roma attesa dall'esame Servette
Di fronte ad un Olimpico incredibilmente ancora esaurito, ecco un’altra partita con le insidie dell’impegno facile (sulla carta) da scansare
Sarà un problema, come sostengono gli allenatori, giocare ogni tre giorni, ma vuoi mettere il piacere di questi appuntamenti ravvicinati con la propria, amata squadra del cuore? Torna subito in campo, la Roma, dopo la confortante vittoria con il Cagliari. Altro giro, altra coppa, di fronte ancora un avversario sulla carta meno dotato, di fronte, dunque, ancora l’insidia del risultato scontato che come abbiamo visto già troppe volte in questo primo scorcio di stagione, poi scontato non è mai.
Sulla (maledetta) carta quello di stasera è il confronto tra la squadra tecnicamente più dotata e quella tecnicamente più scarsa del gruppo G di Europa League (calcio d’inizio ore 21, telecronaca a scelta tra sky e Dazn, radiocronaca obbligatoria su Radio Romanista) e, dopo l’esordio vittorioso in Transnistria, è anche la gara che assegna l’occasione alla Roma per considerare quasi archiviata la pratica della qualificazione almeno ai playoff di febbraio. Con sei punti in due partite si lascerebbe poi al doppio confronto con lo Slavia Praga dei prossimi due turni la questione del primo posto, fondamentale per evitare l’insidia dello spareggio.
Il re di coppe Mourinho, che in questi giorni imperversa su Sky tra magnificenti spot e magniloquenti interviste, non vuole mollare nulla, men che meno la ribalta internazionale, e questa appare davvero la migliore garanzia per i 60.000 che anche stasera affolleranno l’Olimpico (ennesimo, incredibile tutto esaurito, di giovedì, contro la cenerentola del girone, in giorni in cui ti becchi un’ora di traffico anche per andare a prendere un caffè al bar vicino casa). Ai più scaramantici non farà piacere sapere che la Roma tornerà alla più tradizionale maglia rossa dopo lo spettacolare esordio vincente della divisa nera che ha stilisticamente reso ancora più belle le vittorie della prima squadra, della primavera e persino della femminile che nel weekend scorso l’hanno adottata per la prima volta. Ma gli scaramantici sapranno cogliere segnali confortanti anche nel nuovo atteggiamento mostrato dalla squadra e dall’allenatore dopo la tremenda sconfitta di Genova, parole di ieri comprese.
Mourinho è tornato a parlare spargendo ottimismo e forza d’animo, doti che non gli sono mai mancate e che sembravano un po’ smarrite in questo avvio di stagione tanto incerto quanto sfortunato. Dei cambi di formazione parliamo a parte, ciò che conta sottolineare in questo contesto è che nel turn-over obbligatorio il tecnico non vuole assolutamente rinunciare allo spirito che la squadra sembra aver ritrovato. Lukaku ci sarà, con lui a fianco toccherà a Belotti, cambieranno gli esterni e forse un centrocampista, cucciolo Dybala si leccherà le ferite di un fisico stremato dopo tre partite da 90 minuti in una settimana, roba da record per un fuscello come lui.
Del Servette noi sappiamo poco, se non che ha perso l’allenatore che in qualche modo rappresentava motivo d’orgoglio per i ginevrini e che adesso col nuovo fatica ad avere una forma accettabile di squadra, navigando nelle zone basse del campionato e quasi senza ambizione in Europa League. Ma è una trappola concettuale in cui la Roma deve assolutamente evitare di cadere. Anche i giallorossi faticano a mostrare la solidità di una squadra fatta e quel minimo di presunzione che potrebbe accompagnarli in campo stasera è il nemico più subdolo da cui guardarsi. Solo in caso di vittoria magari convincente si potranno raccogliere al meglio le forze per preparare la già imminente sfida di Cagliari, dopo due giorni di lavoro forzatamente precario.
Sarà un’altra partita quella di domenica, con la paura a far per entrambe le contendenti da temuta accompagnatrice. Ma proviamo a pensarci solo da domani. Si vede la luce in fondo al tunnel, un passo per volta e tornerà a rischiarare tutto.
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