AS Roma

90 minuti di cori e tifo, poi la rabbia finale: "Tirate fuori le palle"

Duro confronto al termine della sfida contro il Genoa. Oltre 2000 tifosi giallorossi hanno chiesto rispetto e impegno agli uomini di Mourinho

La squadra sotto il settore ospiti del Ferraris

La squadra sotto il settore ospiti del Ferraris (GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Andrea Di Carlo
29 Settembre 2023 - 07:17

Era iniziata con un gioco di luci, di sciarpate e fumogeni giallorossi al cielo di Genova, l’antipasto della notte anche avrebbe dovuto riconsegnare al campionato la Roma come una delle protagoniste della stagione. È finita con un duro confronto sotto il settore ospiti dei tifosi giallorossi, oltre 2000 anime che in un comune giovedì di fine settembre avevano sfidato gli autovelox dell’Aurelia o la mancanza dell’alta velocità sul versante tirrenico per raggiungere, dopo diverse e interminabili ore di viaggio, lo stadio del capoluogo ligure.

Teste basse e bocche cucite, qualcuno timidamente ha provato a portarsi la mano al petto e a chiedere scusa ai supporters presenti. 
Ma la rabbia, forse più lo stupore e la delusione, era troppa e così qualche nitido messaggio è stato inviato allo spogliatoio al termine dell’umiliante poker subito dal Genoa di Gilardino.

Prima si è levato al cielo un “Meritiamo rispetto”, prima di passare al consueto e più duro “Tirate fuori le palle”.

Rui Patricio e Cristante avevano già imboccato il tunnel degli spogliatoi quando il gruppo si era diretto sotto lo spicchio dei tifosi romanisti, gli altri giocatori si sono tutti fermati, attoniti e silenti, a fissare negli occhi la rabbia dei tifosi giallorossi. Bove quello più avanzato, Mourinho e Dybala in ultima fila, a parlare tra di loro con le mani a coprire persino il labiale. Sconsolato il capitano Lorenzo Pellegrini, che ha incassato impassibile gli insulti.

E mentre la squadra spariva nella pancia del Ferraris, l’urlo dei 2000 tornava a squarciare la notte di Genova: «Giallorossa con la lupa sopra il petto, io di amarti non la smetto, sei la squadra del mio cuor!». 

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