Testardi e fedeli alla linea: i tifosi sono con Mourinho
Dopo un avvio di stagione a dir poco complesso, a Trigoria arriva il sostegno dei tifosi all’allenatore: «Ostinatamente Roma, testardamente Mourinho!»
Ci sono i tifosi di calcio e poi ci sono i tifosi della Roma». È una delle massime di Agostino Di Bartolomei, per almeno due generazioni di romanisti il Capitano della Roma, per chiunque tiene a questa maglia un uomo che rappresenterà in eterno una delle pagine più romantiche di questa società. Una massima senza tempo, che continua ad essere attuale, anche dopo quasi 30 anni dalla sua prematura e tragica scomparsa. E un’altra dimostrazione pratica di questo assioma sempre vero con il passare del tempo la si è avuta ieri pomeriggio all’esterno di Trigoria, quando a poche ore dalla seduta di allenamento, è apparso uno striscione che recitava così: «Ostinatamente Roma, testardamente... Mourinho!».
Il messaggio di supporto al tecnico di Setubal, nel momento forse più complicato della sua avventura nella Capitale e dopo la peggior partenza di una carriera coronata da successi e trionfi. Una dichiarazione chiara, senza mezze misure, di appoggio e vicinanza allo Special One, mai messo in discussione come in queste due settimane che hanno diviso la sconfitta contro il Milan e il ritorno in campo fissato dopodomani, in un Olimpico ancora una volta strapieno, con l’Empoli che arriverà nella Capitale per il posticipo del quarto turno di Serie A.
Quello apparso davanti al cancello d’entrata del Fulvio Bernardini è soltanto l’ultimo segnale d’affetto lanciato dal cuore del tifo romanista a Mou - «Con Mourinho fino all’inferno» e «Chiunque difende i colori di Roma è un nostro alleato», per citare altri due esempi tra i tanti. L’empatia nata con il pubblico, per usare un termine caro allo Special One e da lui spesso utilizzato in questi due anni abbondanti in giallorosso, è proprio uno dei meriti ascrivibili al tecnico in grado, insieme alla sapiente politica sui prezzi dei biglietti messa in atto dai Friedkin e alla voglia di Roma amplificata dall’astinenza post-Covid, di collezionare una serie incredibile di sold out. Nonostante dei risultati non esaltanti, limitando per il momento il ragionamento e l’analisi entro i confini nazionali, con due sesti posti consecutivi. Perché, ancora una volta: «Ci sono i tifosi di calcio e poi ci sono i tifosi della Roma».
Siamo pronti a (ri)cominciare
Traguardi sotto le aspettative - generate dall’approdo di Mourinho, più che dalla forza effettiva della rosa a disposizione, forse - in campionato, si è detto. Allargando l’orizzonte all’Europa però, in soli due anni José e i suoi uomini hanno già scritto pagine indelebili della storia di questo club. Due finali consecutive - mai accaduto prima alla Roma, che dal 1927 all’avvento del vate di Setubal ne aveva disputate in tutto 3 - con la Conference alzata al cielo di Tirana - il primo trofeo in assoluto dopo 14 anni, 61 anni dopo l’ultimo successo in campo europeo - e l’Europa League scippata lo scorso 31 maggio a Budapest. Numeri e fatti, nessuna considerazione soggettiva.
L’inizio della sua terza stagione, con un punto conquistato in tre partite, ha sicuramente deluso tutti, Mourinho per primo. Adesso arriva l’Empoli e con i toscani anche il momento di ripartire - o partire, se preferite. Il calendario pone davanti a José e la sua Roma 7 gare in 21 giorni, tra campionato e coppa. La strada è ancora lunga, bisogna però cominciare a percorrerla, con la certezza di potersi girare in qualsiasi momento e trovare al proprio fianco i tifosi della Roma. Loro sì, mai schiavi del risultato.
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