Tonetto: "La Roma è una squadra forte, Dybala fa la differenza"
L'ex terzino ospite a Radio Romanista: "Ci sono squadre più forti, ma i giallorossi possono inserirsi nella corsa alla Champions. E con Lukaku le cose miglioreranno"
Nella giornata di oggi è stato ospite sulle frequenze di Radio Romanista Max Tonetto, ex calciatore e difensore della Roma dal 2006 al 2010. Vincitore di 2 Coppa Italia e 1 Supercoppa Italiana durante la sua esperienza in giallorosso, l'ex terzino ha avuto modo di parlare della situazione attuale in casa Roma.
Benvenuto Max. Cosa ne pensi di come gioca la Roma? C’è stato un cambio di modulo non proprio leggerissimo per rendere il proprio calcio un po' più articolato.
"Mi sembra un work in progress visti i giocatori ancora da inserire, ma non credo che rispetto per esempio ad un passaggio da 3 a 4 difensori l’adattamento sia poi così lungo dal momento che il cambiamento avviene a centrocampo".
Si parla molto della possibilità e della necessità di essere più aggressiva e offensiva, magari con un centrocampista in più e un difensore in meno, giocando quindi a 4. Che ne pensi e soprattutto come ritieni sia messa la Roma sulle fasce, soprattutto a sinistra?
"Le domande che hai fatto andrebbero fatte in base agli esterni, per caratteristiche sembrano presi più per una difesa 3 perché sono giocatori che hanno gamba ma che magari lasciano a desiderare qualcosa a livello difensivo".
Ma lì a centrocampo la Roma ha un problema e gli esterni sono i giocatori maggiormente messi in discussione. In fase offensiva il contributo non è un granché, in determinate partite non sarebbe meglio giocare a quattro? La sensazione altrimenti è che la squadra, pur di difendersi più del necessario, poi vada a deficitare dal punto di vista offensivo.
"In genere è meglio non fare grandi trasformazioni e la difesa è uno dei reparti più delicati. La tua analisi è giusta ma per me è più perché la squadra non gira, c’è ad esempio differenza se Dybala c'è o non c'è: senza di lui è più difficile andare in superiorità o far saltare una marcatura. Il centravanti appena arrivato (Lukaku, ndr.) ci farà rivedere questi ragionamenti e a breve quando la squadra girerà faremo altre valutazioni".
Dybala fa la differenza ovunque vada, ma è normale che ci sia tutta questa differenza tra la Roma con o senza di lui?
"No, ma ci sta, perché ha un tasso qualitativo altissimo, forse il migliore della Serie A. Noi avevamo un 10 niente male e quando non c’era la differenza si sentiva, è normale che sia così".
La Roma ha avuto diversi infortuni, non ci sono state lesioni ma i recuperi sono lunghi. Come va interpretata questa situazione? C'è la possibilità che i giocatori per paura si chiamino fuori troppo facilmente.
"È difficile banalizzare e generalizzare su questi infortuni. Quando si parla di infortuni muscolari bisogna innanzitutto fare attenzione alla recidività, inoltre si è reduci da una preparazione dura che può lasciare qualche strascico. Non credo che i calciatori si tirino indietro, a maggior ragione se giochi in una squadra importante e se ti devi riscattare, però bisogna fare attenzioni".
Si è discusso molto della compatibilità tra Cristante e Paredes, ma anche di Aouar e Pellegrini. Secondo te l'algerino e il capitano sono una buona coppia o rischiano di rendere la Roma troppo offensiva?
"È sempre una questione di equilibri. Se si parla dei primi ci sono delle caratteristiche in comune, ma dipende da chi completa il reparto. Accadde anche ai nostri tempi che, con Totti che tra le sue caratteristiche non aveva quella di attaccare la profondità, il Mister di allora, che oggi infatti allena l'Italia (Spalletti, ndr.) trovò la soluzione con Perrotta che andava a cercare la profondità. Dipende da come vanno abbinati".
È anche vero che Cristante è stato spostato come mezzala posizionare Paredes davanti alla difesa.
"Lui nasce trequartista con dei bei numeri. L’anno scorso con Cristante e Matic si era sollevato il problema perché mancava il passo, ma dipende sempre come li abbini. Cristante ha perso qualcosa lì davanti ma è migliorato molto davanti alla difesa, aggiungendo qualcosa come play, ma il mister sta cercando di adattare uno dei due per non rinunciare alle caratteristiche di entrambi".
Quindi la Roma è una squadra forte?
"Sì, al netto del mercato fatto lo è, poi però è chiaro che ci sono altre squadre forti e dobbiamo sperare che qualcuna inciampi per inserirsi tra le prime quattro, ma al di là di tutto io la considero forte".
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