La nascita della Lu-Pa, due gladiatori per Mourinho
Dallo scambio saltato tra United e Juve nel 2019, fino al desiderio di Marotta di portarli entrambi all'Inter. La Roma ha compiuto un capolavoro, il sogno è realtà
La Roma può vantare una delle coppie d’attacco più forti e complete dell’intero panorama calcistico europeo. Tanti tifosi ancora faticano a credere a cosa sono riusciti a creare i Friedkin in così poco tempo, da Mourinho a Lukaku passando per Dybala, un tridente che può realmente far sognare in grande tutto il popolo giallorosso e che nelle due passate stagioni ha raggiunto successi e obiettivi che nella storia della Roma mancavano da molto tempo. Se qualcuno solo tre anni fa avesse immaginato uno scenario simile forse gli avrebbero dato del matto (non avendo neanche tutti i torti), ma sognare è lecito eccome, e a volte i sogni diventano anche pura realtà, ed è esattamente quello che è successo nella Capitale con l’arrivo di questi campioni che hanno illuminato e acceso una piazza che vive di emozioni simili.
Tanto lavoro dietro a queste operazioni di mercato, ma anche una serie di episodi che si sono incastrati nel modo giusto al momento perfetto e che hanno permesso la creazione di tutto ciò, esattamente la nascita della Lu-Pa.
Scambio saltato
I due calciatori erano destinati a entrare in contatto e tutto è iniziato dai tempi in cui Dybala vestiva la maglia della Juventus e Lukaku quella del Manchester United. Nella sessione estiva di calciomercato del 2019 i loro nomi erano stati accostati l’uno all’altro, anche se le destinazioni del loro viaggio avrebbero dovuto essere opposte. La società bianconera voleva a tutti i costi il belga – valutato 75 milioni dai Red Devils – e nella trattativa era stato proposto il trequartista argentino che era valutato 100 milioni, quindi operazione sulla base di un prestito con un conguaglio di 25 milioni da parte della società inglese a favore dei torinesi. Le due società hanno portato avanti la trattativa e sono arrivate quasi alla conclusione, ma al momento di mettere tutto nero su bianco e di firmare le carte, la Joya ha fatto saltare la trattativa: lo United non è riuscito a trovare l’accordo sull’ingaggio e sulle commissioni da dare agli agenti e l’operazione è definitivamente saltata. Pochi giorni dopo, esattamente il 9 agosto, l’Inter, che nel mentre monitorava la situazione, ha approfittato di questa brusca frenata e ha affondato il colpo decisivo per portare il belga a Milano, versando nelle casse del Manchester 74 milioni di euro, bonus compresi. Dybala è rimasto alla Juventus e ha continuato a dimostrare tutto il suo talento a Torino.
Questione di destino
Dopo appena tre anni, ovvero nell’estate del 2022, i destini di Dybala e Lukaku tornano nuovamente ad incrociarsi. Dopo 7 anni vissuti con la maglia bianconera sulle spalle, la Joya ha lasciato la Juventus tra lacrime e standing ovation dello Stadium. L’obiettivo dell’Inter e di Marotta era quello di portarlo a Milano per formare la coppia con Big Rom, che era tornato in nerazzurro poco prima: due calciatori che avrebbero potuto completarsi alla perfezione: talento, estro e forza fisica, 3 caratteristiche che spesso nel calcio sono le carte vincenti. Le parti si sono messe immediatamente al lavoro e hanno trovato l’accordo, con l’argentino a un passo dal vestire la maglia nerazzurra. Ma anche in questa occasione qualcosa è andato storto: l’Inter aveva bisogno di cedere uno tra Dzeko, Correa e Sanchez per fare spazio a livello numerico ma anche sul monte ingaggi a Dybala, che nel mentre attendeva, ormai certo dell’accordo con il club. Il tempo passava e le certezze pian piano tendevano a diminuire e le incognite parallelamente ad aumentare.
È stato proprio il ritorno del centravanti belga a Milano a prolungare i tempi della trattativa e l’impossibilità di far firmare l’argentino. I primi giorni di luglio la fase di stallo: Dybala iniziava a pensare al suo futuro e ha aperto la porta anche ad altre destinazioni, il tempo delle attese stava per finire, l’inizio della stagione si avvicinava sempre di più e Paulo non poteva rischiare di rimanere senza squadra. L’Inter continuava a chiedere pazienza, ma dall’altra parte la Joya premeva per una decisione definitiva. Le parti si allontanavano sempre di più. Situazione che ha permesso a molti club di puntare l’attenzione sull’argentino: la Roma si è inserita prepotentemente in quel piccolissimo spiraglio che si era aperto e in tempi rapidi si è seduta al tavolo delle trattative. I giallorossi hanno percorso tre tappe importanti: incontro con l’entourage del calciatore, offerta di contratto e sì dell’argentino. Tiago Pinto ha seguito la trattativa in prima persona, la chiamata di Mourinho a Dybala è risultata decisiva. Forza e decisione, sono stati questi i due fattori che in pochissimi giorni hanno convinto la Joya a firmare con i giallorossi. Poi l’arrivo in Portogallo per aggregarsi alla squadra che stava svolgendo la preparazione estiva e pochi giorni dopo, esattamente il 26 luglio, la presentazione al Colosseo quadrato davanti a 10 mila tifosi in delirio. Da qui l’inizio della favola all’ombra del Colosseo… ma l’appuntamento con Lukaku è stato solo rimandato di qualche mese.
Promessi sposi
A differenza del romanzo di Manzoni, «questo matrimonio s’ha da fare». Da anni i loro destini si rincorrevano in giro per il mondo, senza mai trovare il giusto punto d’incontro. Ma in fondo quando si dice «tutte le strade portano a Roma» è esattamente così. Da Manchester a Torino passando per Milano, tanti chilometri ma la fine del viaggio li ha portati nella Capitale.
Dopo l’infortunio al crociato anteriore del ginocchio sinistro riportato da Tammy Abraham nell’ultima gara dello scorso campionato contro lo Spezia, l’obiettivo primario di questa sessione estiva di calciomercato della Roma era portare alla corte di Mou un nuovo centravanti. I primi nomi in cima alla lista di Pinto erano quelli di Scamacca e Morata, operazioni saltate a causa di mancate cessioni e di possibilità di investire cifre importanti richieste dal West Ham e dall’Atletico Madrid. Poi la virata su Beltran, Marcos Leonardo (prenotato per gennaio) e Duvan Zapata. Il colombiano è stato a un passo dal vestire la maglia giallorossa, ma alla fine il trasferimento non è andato a buon fine e l’ex giocatore dell’Atalanta è volato a Torino, sponda granata.
Il tempo passava, mancavano pochi giorni al termine del calciomercato e in rosa c’era il solo Belotti a farsi carico dell’intero reparto offensivo. Poi la società ha chiuso a sorpresa per Azmoun, che è arrivato dal Leverkusen in prestito, ma all’appello mancava il grande colpo, quel nome in grado di incendiare la piazza e permettere alla Roma di sognare ancora in grande.
Lukaku nel frattempo, al termine della stagione, era tornato al Chelsea, ma il club londinese non aveva intenzione di puntare sul belga, che ha svolto l’intera preparazione estiva con l’Under 21 in attesa di una chiamata da un grande club. L’Inter voleva riportarlo a Milano, ma Big Rom non ha mai dato una risposta definitiva sparendo dai radar, la Juventus e il Milan hanno provato a fare qualche timido tentativo. I Blues chiedevano circa 40 milioni di euro per il cartellino e la volontà era quella di cederlo a titolo definitivo, ma viste le difficoltà a piazzare il belga hanno deciso di aprire al prestito a soli 7 giorni dalla chiusura del mercato. Anche in questa occasione la società giallorossa, che già aveva chiesto informazioni, si è inserita con decisione nell’improvviso spiraglio che si era aperto. I Friedkin, insieme a Tiago Pinto e a Lina Soloukou, non hanno perso tempo decidendo di volare a Londra per trattare direttamente con la presidenza del Chelsea. In un weekend l’accordo è stato trovato con il giocatore e con la società inglese, la trattativa è volta così al termine e ora Lukaku è un calciatore della Roma. L’arrivo a Ciampino in grande stile con il jet guidato direttamente da Dan Friedkin e l’accoglienza di oltre 5 mila tifosi che hanno mostrato tutto il loro amore.
Poi la presentazione ufficiale e la prima presenza in maglia giallorossa nella gara dell’Olimpico contro il Milan, ma in quell’ occasione la Joya era assente per problemi fisici. Appuntamento solo rimandato a domenica, dove Dybala e Lukaku finalmente giocheranno insieme dalla stessa parte del campo e con la stessa maglia. Mourinho ha ora i suoi due gladiatori, una coppia che è stata per anni uno dei sogni più grandi dei principali club europei. Come nelle più belle storie d’amore serve tempo e pazienza, ma alla fine questo matrimonio si è concluso con un sì.
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