Tanti tiri ma pochi gol (per ora)
Roma quarta per numero di tentativi a rete (49). Le occasioni, sfida col Milan a parte, sono state tante: ora serve il finalizzatore Lukaku per migliorare sotto porta
In media, un gol ogni 12,25: è questo il dato che emerge analizzando i numeri offensivi della Roma in questo difficile avvio di stagione, che ha portato un pari e due sconfitte. Sono 49 i tiri totali effettuati da Belotti, Pellegrini e compagni nelle tre partite contro Salernitana, Verona e Milan, che però hanno portato soltanto 4 reti: di mezzo ci si è messa sicuramente la sfortuna (come testimoniano i 4 legni colpiti, primo posto nella classifica insieme al Bologna), ma è evidente che manchi precisione e freddezza sotto porta.
Anche perché, osservando i dati generali delle altre squadre di Serie A, la squadra giallorossa è la quarta con più tiri effettuati: meglio hanno fatto soltanto il Napoli (66 tiri e 6 reti), l’Inter (60 tiri e 8 gol) e l’Atalanta (52 tentativi e 6 centri). A condividere la quarta piazza con gli uomini di Mourinho in questa speciale classifica gli altri giallorossi, il Lecce, che però ha messo a segno 6 gol e attualmente ha 7 punti in classifica.
Nell’ambito di questa analisi, vanno fatti i dovuti distinguo tra le prime due partite e quella con il Milan: mentre contro Salernitana e Verona, infatti, la Roma ha fatto la partita, dominando nel gioco e nelle occasioni e subendo 4 gol con soli 5 tiri subiti, venerdì scorso è stata in balìa dei rossoneri per tutto il primo tempo e per una parte del secondo (fino all’espulsione di Tomori) e ha creato poco o niente.
L’asticella era notevolmente più alta contro la squadra di Pioli rispetto alle prime due affrontate, perché i rossoneri lotteranno per la vetta, tant’è che la sconfitta di Verona appare totalmente diversa rispetto all’ultima gara: il denominatore comune è una generale fragilità difensiva che non va attribuita soltanto a Smalling e colleghi di reparto, bensì a tutta la squadra, che a volte appare sbilanciata e facilmente attaccabile. All’esordio con la Salernitana i tiri totali sono stati 13, 3 dei quali in porta, al Bentegodi addirittura 23 (7 in porta), con il Milan di nuovo 13 (soltanto 2 nello specchio). Serve dunque un finalizzatore: nonostante l’impegno profuso, Belotti ha inciso davvero soltanto nella prima gara, dopodiché non ha più trovato la via del gol. Serve un centravanti spietato: serve - in poche parole - Romelu Lukaku, uno capace di buttarla dentro al primo tentativo, magari dopo 80’ trascorsi in sordina.
Un altro attacco
È evidente che con il belga a pieno regime e in campo dall’inizio la potenza di fuoco giallorossa aumenta considerevolmente: a maggior ragione se ad affiancare “Big Rom” c’è anche Paulo Dybala, per ora visto soltanto contro il Verona, quando si è fermato per una noia muscolare. Con la “Joya” e Lukaku in campo (ipotesi da non escludere contro l’Empoli, alla ripresa dopo la sosta) è un’altra Roma, sicuramente un altro attacco, pur con tutto il rispetto di chi ha giocato al posto loro nelle precedenti partite.
L’abilità nell’uno contro uno e nell’ultimo passaggio dell’argentino, abbinata alla potenza fisica e al fiuto del gol del centravanti ex Inter, sono le armi su cui José Mourinho fa affidamento per far ripartire la Roma: la stagione è ancora lunga e c’è tutto il tempo per raddrizzarla dopo una partenza negativa; anche perché ora si comincerà a giocare ogni tre giorni, con l’inizio dell’Europa League, e non c’è più tempo per commettere errori. Bisogna ritrovare la via del gol, che recentemente i giallorossi hanno parzialmente smarrito: ma il sentiero è sempre lì; a indicarlo saranno (auspicabilmente) Paulo e Romelu.
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