In attesa di Chris: la Roma ha bisogno del miglior Smalling
Il “Ministro della Difesa” giallorosso appare in difficoltà. In estate il rinnovo, negli ultimi giorni ha rispedito al mittente l’interesse di un club arabo
Nei periodi di difficoltà il manuale di sopravvivenza indica sempre la stessa via: ripartire dalle certezze. Le criticità aumentano nel momento in cui anche quest’ultime traballino e non offrano più la sicurezza data nel recente passato. E se l’inizio di stagione della Roma volge al disastroso, parlando solamente in termini numerici, non sembra un caso che del vero Chris Smalling in campo non se ne sia vista traccia. Quello che era il Ministro della Difesa di un reparto che non solo non concedeva reti ma a volte anche occasioni di gol, ora sembra lontano parente di quel baluardo difensivo ammirato nelle ultime stagioni in maglia giallorossa. Troppe le incertezze mostrate dal centrale inglese, che non sono passate inosservate anche ai meno attenti.
Gli errori
Una stagione in salita per Smalling, iniziata con una lettura in ritardo sul primo gol di Candreva all’Olimpico, quando l’esterno granata lo ha lasciato sul posto, dopo un dribbling secco in area di rigore. Non è andata meglio a Verona, nonostante i tanti duelli aerei vinti contro Djuric. Prima il tentativo di accorciare, poi la corsa affannosa per riprendere Ngonge e infine il mancino concesso all’esterno dell’Hellas, dopo aver abboccato alla prima finta di corpo. L’ultima sbavatura, che da un giocatore del calibro di Smalling non ti aspetti, è contro il Milan, quando esce alto, con un tempismo inopportuno, su Giroud, lasciando il vuoto alle sue spalle (complice anche il posizionamento errato di Llorente): dall’imbucata del 9 nasce il rigore di Rui Patricio su Loftus-Cheek.
Errori grossolani per il miglior difensore in rosa a disposizione di Mourinho. Non cambia la stima che lo Special One nutre nei suoi confronti, che affonda le sue radici nelle ultime due stagioni, dove Chris ha retto da solo il reparto difensivo, rivelandosi spesso anche prezioso nelle sue proiezioni offensive. Ma la Roma ha senza dubbio fretta di recuperare il miglior Smalling per registrare nuovamente la difesa e tornare a far punti, assoluta priorità a Trigoria.
Cambio modulo?
Per una vita, per quella trascorsa in Premier League con le maglie di Fulham e Manchester Utd, l’inglese ha sempre giocato con la difesa a quattro. Eppure, dopo aver ammirato il suo rendimento in queste ultime stagioni nel reparto a tre, appare quasi curioso tornare a vederlo in una difesa più tradizionale. Mourinho ci pensa e qualche esperimento, a partita in corso, continua a farlo. Alla ricerca della miglior Roma possibile.
Il futuro è giallorosso
Il 16 giugno è arrivata la firma sul rinnovo di contratto, che l’inglese ha accettato con convinzione. Con l’idea di chiudere (sostanzialmente) la sua avventura in giallorosso, desideroso di continuare a vincere con la maglia della Roma. Per questo motivo ogni tentazione araba è stata prontamente rispedita al mittente. Non contano solo i soldi, ma la stima del suo allenatore, il gruppo e gli equilibri familiari.
Motivo per il quale non c’è l’Arabia nei programmi futuri del difensore giallorosso. L’unico pensiero rimane la Roma, da ritirare su dall’avvio di stagione difficile, per condurla verso gli obiettivi ancora alla portata del club giallorosso. Ma per tornare a sognare, servirà senza dubbio il miglior Smalling.
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