De Falchi e Lukaku sono le luci della notte dell'Olimpico
Secondo passo falso interno. Curve a parte, stadio sempre più silente, che si scalda per dare il benvenuto in giallorosso al centravanti belga
Roma-Milan è stata la terza sofferenza consecutiva stagionale per i tifosi della Roma. Dopo il passo falso interno con il pareggio contro la Salernitana e la sconfitta di Verona un’altra delusione. Tanta, per i 62.000 dell’Olimpico (secondo sold out stagionale) al 96’ spaccato, un finto lungo recupero concesso dall’arbitro Rapuano. Qualche applauso per la squadra alla fine della gara nonostante la sconfitta subita ad opera di un Milan apparso soprattutto nel primo tempo superiore ai giallorossi. Mai mollati dal pubblico della Sud con il resto dello stadio pressoché ammutolito e la povera Nord a cercare di contrastare l’entusiasmo dei milanisti. «Un tetto al biglietto», la protesta del settore ospiti rossonero contro il caro biglietto che proprio per l’occasione di Roma-Milan aveva fatto discutere nelle scorse settimane.
«Il tuo ricordo... la nostra forza. Antonio De Falchi vive». «Antonio... per sempre!». Immancabile l’effigie di Antonio De Falchi, sempre e per sempre dalla stessa parte, in Curva Sud. Specie nelle partite col Milan quando la mente torna a quello sfortunato 4 giugno 1989.
Romelu show prima del match
Non ha sbagliato un colpo in campo nello scampolo di partita giocato, dopo meno di un minuto, al primo pallone ha tirato in porta (di poco alto), quando ha perso un pallone ha corso in difesa fino alla propria area e rimediato un’ammonizione (ingiusta perché non era fallo). Ha fatto reparto e aiutato la squadra, purtroppo senza riuscire a trovare la porta. Romelu Lukaku aveva gli occhi addosso già dal pre-partita. Annunciato per le 19.30, l’evento dedicato al nuovo attaccante della Roma ha tardato un po’ a partire. Complice, anche, il venerdì lavorativo che ha portato l’Olimpico a riempirsi lentamente (anche per la grande affluenza di pubblico). Un video proiettato sui maxischermi dell’arrivo di Romelu a Ciampino e l’immagine del belga di fronte al Colosseo.
Le luci basse per accogliere sul campo il nuovo numero 90 della squadra giallorossa e poi via allo spettacolo. Breve ma intenso e soprattutto giallorosso. Con tanto di fuochi d’artificio e fumogeni con i colori di Roma. Un breve saluto prima del riscaldamento per il centravanti della nazionale belga e una corsetta sotto il settore più caldo: la Sud pronta a gridare il suo nome “chiamato” dallo speaker dell’Olimpico. Big Rom ha poi posato rapidamente sotto la curva per riprendere la via degli spogliatoi e prepararsi alla partita con la sensazione che nella Capitale si sono accorti che è arrivato un top player.
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