Roma, c'è Lukaku: dal 2019 è il 4° miglior bomber straniero in A
Il centravanti belga ha siglato ben 57 reti in 97 gare di campionato disputate con la maglia dell'Inter. Una media-gol per minuti migliore di Vlahovic
Una media di un gol ogni 132 minuti: è questo il dato relativo al rendimento di Romelu Lukaku in Serie A. Il belga, che ha militato nel nostro campionato in tre delle ultime quattro stagioni (ha saltato il 2021-22 perché era in forza al Chelsea), ha messo a referto 57 reti in 97 gare. Numero che gli permettono di attestarsi al quarto posto tra i bomber stranieri più prolifici della massima serie italiana tra il 2019-20 e il 2022-23. Meglio di lui, in termini di reti, hanno fatto soltanto Lautaro Martinez, Dusan Vlahovic e Cristiano Ronaldo, ma i primi due vantano quattro stagioni su quattro in A, mentre CR7 e “Big Rom” soltanto tre. Lukaku vanta una media di un gol ogni 132’, migliore di quella di Vlahovic (un centro ogni 153’) e pressoché in linea con il suo ex compagno interista Lautaro (136’).
Un altro dato che colpisce, in merito al rendimento di Romelu nel nostro campionato, è che ha segnato più degli atalantini Muriel (52 centri in 126 presenze, in media uno ogni 102’) e Zapata (114 presenze e 45 gol, uno ogni 168’), nonostante i due colombiani abbiano sempre giocato in Serie A nelle quattro annate che vanno dal 2019-20 al 2022-23. Lo stesso Dzeko, con più partite di Lukaku (131), ha segnato 12 reti in meno in Serie A (45) con le maglie di Roma e Inter. Andando ad analizzare la graduatoria dei migliori venti bomber non italiani dal 2019 - nella quale figura anche Paulo Dybala, dodicesimo con 37 gol in A in 108 partite tra Juventus e Roma - appaiono lontanissimi da Lukaku i milanisti Ibrahimovic (che però ha una media di una rete ogni 118’) e Giroud (27 centri), ma anche Mertens e Sanabria (entrambi a 29). Il dato - è bene precisarlo - tiene conto delle ultime quattro stagioni, escludendo quindi le prime due giornate di quella in corso, e considera anche calciatori che non sono attaccanti puri, come Milinkovic-Savic o Mkhitaryan.
Sempre decisivo
Se si estende il conteggio anche alle Coppe, la media-gol di Lukaku migliora ulteriormente: con 78 reti in 132 partite e un totale di 9.742’ disputati, il dato è di una marcatura ogni 125’. Anche nella scorsa stagione, nella quale è stato fermo praticamente da fine agosto fino alla ripresa a gennaio dopo il Mondiale, il belga ha comunque realizzato 10 gol in campionato, 14 totali in 37 partite in tutte le competizioni, facendo la differenza anche in Coppa Italia (suo l’1-1 al 95’ nella semifinale d’andata a Torino contro la Juventus) e in Champions League (ha segnato l’1-0 con il Porto all’86’ dell’ottavo d’andata e il 2-0 a Lisbona contro il Benfica nel primo atto dei quarti). Insomma, se i nerazzurri lo scorso maggio si sono portati a casa la Coppa Italia e hanno raggiunto la finale di Champions, buona parte del merito va anche all’ex Manchester United, rientrato nel momento clou della stagione e capace di andare a segno in media ogni 142’.
Tutti numeri che faranno piacere ai tifosi romanisti, e ovviamente a José Mourinho, che spera di avere finalmente trovato il bomber freddo e spietato sotto porta: troppo spesso, nelle due stagioni passate, alla Roma è stata rimproverata la scarsa lucidità in zona-gol, e quindi la necessità di creare tanto prima di trovare la via della rete. Con un bomber di razza come “Big Rom”, che ha già ampiamente dimostrato di trovarsi a suo agio in Serie A, la speranza è che questi problemi abbiano trovato una soluzione.
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