Roma, che mal di trasferta: il 2023 è da dimenticare
In campionato la vittoria esterna manca dalla sfida di Torino di aprile. Due i successi in tutto il 2023 lontano dall’Olimpico, in Europa siamo fermi a Helsinki
I numeri non mentono mai. Anche se nel calcio possono a volte confondere e generare un senso di ingiustizia: il 70% di possesso palla della Roma al Bentegodi non è stato garanzia di successo e nemmeno il superiore numero di tiri in porta ha condotto la squadra giallorossa al successo nel secondo tempo. Numeri opinabili quindi? Meglio dire analizzabili, in base al contesto e al risultato. Ci sono poi statistiche che non possono essere in nessuno modo ignorate e che rischiano di limitare, e di molto, le ambizioni della stagione. La diagnosi è presto fatta, anche senza referto medico: la Roma soffre di “mal di trasferta”. La sconfitta contro l’Hellas Verona è solo l’ultima occasione in cui i giallorossi non sono riusciti a portare a casa il risultato e il dato, adesso, inizia a diventare allarmante.
2023 da dimenticare
Dall’8 gennaio al 26 agosto, un viaggio lungo 229 giorni, all’interno del quale la Roma di Mourinho ha disputato (parliamo al momenti solo di gare di campionato) 12 gare lontano dall’Olimpico. Il ruolino di marcia recita 2 vittorie (l’ultima a Torino l’8 aprile) , 4 pareggi e 6 sconfitte. Una media punti da 0,8: tanto basta per fotografare al meglio lo stato di difficoltà degli uomini di Mourinho.
Altro dato allarmante è il livello degli avversari affrontati dai giallorossi, in molte occasioni alla portata della Roma. I ko sonno infatti arrivati con Napoli, Cremonese, Lazio (se consideriamo il derby come gara esterna), Atalanta, Fiorentina e Hellas Verona. Non tutti insuperabili, non tutte delle trasferte proibitive.
Il tutto, purtroppo condito, anche dal numero delle reti subìte, che per una difesa solida come quella giallorossa rimane sempre una notizia: 15 reti in 12 partite, siamo oltre la media di un gol a partita, come la Roma dovesse trovarsi sempre nelle condizioni di partire dall'1-0 per gli avversari.
In Europa non va meglio
Nulla potrà intaccare la cavalcata (quasi) trionfale che ha condotto la Roma fino all'atto finale della passata edizione a Budapest. Ma il percorso netto dei giallorossi fino alla sfida con il Siviglia ha certificato anche in quel contesto le difficoltà giallorosse lontano da casa. Ludogorest, Betis, Helsinki, Salisburgo, Real Sociedad, Feyenoord, Bayer Leverkusen e Siviglia: nei 90 minuti in trasferta la Roma riuscì ad imporsi sono nella trasferta finlandese. Per il resto 4 pareggi (due a reti inviolate) e tre sconfitte, davvero poco per una squadra ambiziosa e competitiva in Europa come poche altre negli ultimi cinque anni.
Involuzione generale
E se la crisi di risultati fosse generale e non solo lontano dal calore dell'Olimpico? Detto che soprattutto in Europa il fortino di casa ha presto per mano la squadra, portandola fino a Budapest, i risultati generali sono positivi. La Roma nel suo complesso ha vinto solo 6 delle ultime 21 gare disputate, ovvero meno di una partita ogni tre partite. Se il paragone di confronto lo abbassiamo alle ultime 14, il numero dei successi si abbassa a 3. E considerando gli 8 punti conquistati nelle ultime 10 gare di campionato, urge un'attenta riflessione ma soprattutto un cambio di marcia repentino. Non sono questi i numeri che porteranno la Roma ad andare in Champions o nuovamente in finale di Europa League. Serve una svolta e anche alla svelta.
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