Alla scoperta del Messi iraniano, che si è perso in Bundesliga
Allo Zenit arrivò il salto di qualità. Segna ogni 163 minuti, ha assist nei piedi. In Germania un'esperienza sfortunata tra pochi gol e infortuni, ora vuole rilanciarsi
Dopo una lunga estate alla ricerca di un nuovo centravanti da assegnare a José Mourinho, si comincia a fare chiarezza sul nome (o uno dei nomi) che affiancherà Belotti: l’iraniano Sardar Azmoun. Classe ’95, giocatore estremamente versatile, in grado di ricoprire diverse posizioni nell’attacco e caratterizzato da una notevole abilità tecnica. Prima di approdare nel calcio europeo, Azmoun ha dovuto farsi le ossa nel panorama calcistico orientale. Nel 2010 ha fatto il suo ingresso nel settore giovanile del Sepahan, una squadra di prima divisione iraniana.
Nel 2012 è passato al Kazan in Russia dove ha ottenuto la possibilità di debuttare tra i professionisti. In due anni ha collezionato 27 presenze con 5 gol ma, nonostante non siano numeri importanti, si è guadagnato la fiducia del Rostov. Durante questo periodo con il club russo, dal 2015 al 2017, ha collezionato 63 presenze e 20 guadagnandosi anche il soprannome di “Messi iraniano”. In carriera, in tutte le competizioni su 316 presenze in gare ufficiali (i minuti realmente giocati sono 18.724, circa 210 partite da 90’), ha segnato 115 reti - in sostanza segna ogni 163 minuti - e ha fornito 48 assist.
Il rapporto con Mou
Dopo diversi prestiti e passaggi tra Rubin Kazan e Rostov, il 1° febbraio del 2019 Azmoun ha fatto il salto di qualità passando allo Zenit dove si è messo in mostra collezionando fino al 2022 79 presenze arricchite con 52 gol. Proprio grazie alle tre stagioni con i russi, per l’attaccante si sono fatti avanti diversi top club europei e di Serie A, come il Milan e la Roma. José Mourinho ha sempre avuto per lui un’ammirazione, tantoché nel 2021 ha provato già a portarlo nella Capitale.
Lo Zenit, il suo ex club, sui social in quell’occasione scherzò scrivendo: «Mourinho ignoralo». Quell’estate alla fine, dopo una lunga trattativa poi saltata con l’iraniano, a Roma sbarcò Shomurodov. Azmoun, comunque sia, lascia lo Zenit dopo tre felici annate il 30 gennaio 2022, dove ad acquistarlo e portarlo in Europa è stato il Bayer Leverkusen. La prima avventura europea, però, non è stata del tutto ottimale. In due stagioni e mezzo in Germania sono arrivate 32 presenze, 5 gol e 2 assist con un totale di 1.275 minuti giocati. Di mezzo, due infortuni muscolari che l’hanno bloccato in questa sua parentesi tedesca, facendogli saltare in totale 12 partite.
L’ultimo è arrivato quest’estate nel pieno della preparazione, facendolo rimanere fermo ai box 31 giorni, ma ora sembra essere superato e già da qualche giorno Azmoun è tornato ad allenarsi. Sardar è pronto a ricambiare Mou che, in occasione di Bayer-Roma dello scorso anno, intorno al 72’ abbracciò l’attaccante iraniano al momento del suo ingresso in campo, confermando anche in quell’occasione la stima che prova nei suoi confronti.
Accanto alle donne
Azmoun, fuori dal campo, si batte da tempo anche per la lotta dei diritti delle donne. Sardar, infatti, è stato il primo calciatore iraniano in attività che, nel suo paese, si è schierato al loro fianco. Nel 2022, dopo un bilancio drammatico sulle morti di femminicidio, Azmoun ha deciso di uscire dal silenzio e prendere posizione mandando un forte e chiaro messaggio tramite i social a tutta la nazione: «Non ne posso più!», poi l’emoji del dito medio ripetuto tre volte scatenando tante polemiche sia con il governo che con lo spogliatoio della Nazionale iraniana.
© RIPRODUZIONE RISERVATA