AS Roma

Renato Sanches e Paredes: un lusso tutto da sfruttare

A tre o a quattro in difesa, la nuova qualità tecnica è un patrimonio che può letteralmente cambiare il volto della squadra giallorossa a disposizione di Mou

Renato Sanches e Leandro Paredes all'arrivo a Ciampino

Renato Sanches e Leandro Paredes all'arrivo a Ciampino (GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Daniele Lo Monaco
24 Agosto 2023 - 08:16

La prima dimostrazione c’è stata con la Salernitana: dentro Paredes e Renato Sanches, al fianco di Cristante e Aouar (più due punte) e la Roma ha ripreso e quasi ribaltato la partita. Con le difficoltà nel rifinire l’attacco e qualche perplessità sulla ricchezza della difesa, Mourinho può sicuramente contare sulla straordinaria varietà dei suoi giocatori di metà campo, per numero e proprietà tecniche uno dei reparti più floridi d’Europa, magari col beneficio del dubbio delle condizioni atletiche di giocatori che nell’ultima stagione hanno sofferto patologie differenti.

L’utopia guardioliana dei nove centrocampisti (più Messi) da mettere in campo (circostanza raggiunta in qualche occasione negli anni dei primi exploit al Barcellona) resta irraggiungibile, ma anche Mourinho sta facendo qualche riflessione in più sull’arsenale a sua disposizione. Ci sono due modi per poter sfruttare al meglio tutte le potenzialità della rosa così come formata oggi: il primo, insistendo con la difesa a tre, passa solo attraverso qualche sacrificio di ruolo, stante l’obbligatorietà di giocare con tre difensori, due esterni e due attaccanti e dunque riducendo a tre gli slot liberi per le possibilità di impiego dei 6 di centrocampo.

L’unica variante potrebbe essere quindi rappresentata da Cristante spostato al centro della difesa, un po’ come accaduto nel secondo tempo con la Salernitana, ma in quel caso bisognerebbe imparare a fare a meno di Smalling oppure spostare l’inglese nelle posizioni da braccetto di destra o di sinistra. 

Un’alternativa più gustosa potrebbe essere invece rappresentata da un cambio netto di sistema di gioco, con il passaggio non solo ad una linea di quattro difensori, ma anche ad una diversa impostazione filosofica, proattiva e più dominante, un po’ quello che sta accadendo nella Juventus di Allegri. Perché si potrebbe anche facilmente ipotizzare uno schieramento con quattro difensori, tre centrocampisti, due trequartisti e una punta, con gli slot disponibili per i centrocampisti di qualità d’improvviso lievitati, poi però si porrebbe il problema di dover affrontare le squadre avversarie nel momento in cui riconquistano il pallone. E lì se hai un centrocampo, ad esempio, con Paredes o Cristante, Renato Sanches e Aouar, Pellegrini, Dybala e un attaccante, non è facilissimo organizzare la fase difensiva, a meno che non siano completamente diversi i presupposti filosofici.

E dunque la squadra dovrebbe tenere una linea molto più alta, aggredire in avanti invece di scappare all’indietro, prevedere pressioni più profonde e meglio portate, insomma spostare il baricentro del gioco almeno 10 metri più avanti. Questi accorgimenti esporrebbero indubbiamente la porta di Rui Patricio ad un numero superiore di occasioni rispetto a quelle che normalmente costruiscono le squadre che affrontano la Roma, ma contemporaneamente aumenterebbero di molto le capacità offensive. Al momento il portoghesi sta continuando a lavorare sul 352, e difficilmente nelle prossime sfide di Verona e col Milan cambierà qualcosa. Poi si vedrà.

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