Il ritorno di Paredes: "La maglia numero 16? Un onore"
Firma per due anni e sceglie il numero che fu di De Rossi: «Mi ha detto che è felice di vedermi con questa maglia. Che bello essere qui: a questo club sarò sempre grato»
Tornare a Roma è sempre bello, e tornare a giocare alla Roma lo è ancora di più»: parola di Leandro Paredes, che ieri è diventato ufficialmente un nuovo calciatore giallorosso (per la seconda volta). Il centrocampista ha firmato un contratto biennale, alle stesse cifre che percepiva Matic, con un’opzione per una terza stagione al raggiungimento del 50% delle partite totali. Al Psg vanno 2,5 milioni di euro, più il 30% di un’eventuale futura rivendita.
«Io e la mia famiglia - prosegue il 29enne al canale YouTube della Roma - siamo molto felici. Appena ho saputo che la Roma mi voleva, ho scelto questa città e questa società: è il club che per primo mi ha portato in Europa, perciò gli sarò sempre grato. Siamo una squadra forte e possiamo lottare su tutti i fronti, sperando di fare il meglio per la Roma». Leandro ha già avuto modo di parlare sia con Tiago Pinto, sia con Mourinho: «Hanno molta fiducia in me e mi volevano qui, quindi sono veramente felice. Mourinho mi ha detto di mettermi subito a disposizione perché tra pochi giorni inizia il campionato e devo farmi trovare pronto». Sono passati sei anni da quando, appena 23enne, fu ceduto allo Zenit San Pietroburgo: oggi Paredes torna da uomo e da calciatore completo.
«Sono cresciuto tanto, come calciatore e come persona - ammette - e nel frattempo ho avuto la fortuna di vincere cose molto importanti, compreso il Mondiale, che è stato il più grande successo della mia carriera, ma voglio continuare a vincere». A Roma ritrova anche Paulo Dybala, con il quale ha vinto la Coppa del Mondo; Paredes lo definisce «un grande amico» e svela: «Da quando ha saputo che la Roma era interessata a me, mi ha chiamato ogni giorno! È un grande, non solo come calciatore, e sono felice di poter condividere lo spogliatoio con lui».
Fin dalle prime immagini pubblicate sui social dalla Roma, è balzato agli occhi un particolare di non poco conto: nel breve video di presentazione, Paredes indossava la maglia numero 16, che da queste parti è sinonimo di Daniele De Rossi. Leandro spiega così la sua scelta: «Non lo avrei mai fatto se non avessi avuto il suo permesso. È stato lui a mandarmi un messaggio, nel quale diceva che per lui sarebbe stato un piacere se avessi indossato la numero 16. Per me sarà un onore, perché ho un grande rispetto per lui e gli sarò sempre grato per come mi ha trattato, quindi lo ringrazio». Una battuta anche sulla calorosa accoglienza ricevuta martedì dai tifosi in aeroporto: «Conosco già i romanisti - conclude il regista - quindi sapevo che sarebbe potuto succedere, ma non me l’aspettavo a Ferragosto. Ma loro dimostrano sempre il loro amore per questa squadra, e lo hanno fatto ancora una volta».
Soddisfatto anche Tiago Pinto, che ricostruisce l’andamento della trattativa: «Appena ha saputo del nostro interessamento - le parole del General manager al sito ufficiale del club - Leandro ci ha fatto capire che il suo obiettivo era tornare alla Roma: questa sua volontà così forte ci ha reso ancora più convinti di riportarlo in giallorosso e oggi siamo felici di poterlo rivedere con la maglia della Roma addosso. Dalla sua prima avventura ha maturato un’esperienza internazionale che, abbinata alla conoscenza del calcio italiano e alle sue qualità tecniche, siamo sicuri risulterà preziosa e ci renderà più forti».
I numeri
Con la maglia della Juventus, nella passata stagione, Leandro ha raccolto 35 presenze tra Serie A, Coppa Italia, Champions League ed Europa League, totalizzando 1.545’; per lui anche un gol, in campionato contro il Lecce. Nella sola Serie A ha effettuato in media 29 passaggi a partita, con una percentuale di riuscita del 92%. A livello fisico, ha accusato soltanto due problemi di lieve entità a livello muscolare, che gli hanno fatto saltare cinque gare. Al Mondiale in Qatar ha conquistato la medaglia d’oro disputando cinque incontri su sette, tre dei quali da titolare, gli altri due da subentrato, finale compresa: contro la Francia è stato (assieme a Dybala) uno dei rigoristi che hanno permesso all’Argentina di sollevare al cielo la Coppa del Mondo.
Il mediano è il ruolo che ha ricoperto più frequentemente in carriera: 231 le presenze in quella posizione, con 13 gol e 24 assist; 46 gare anche da centrocampista centrale, 9 da mezzala sinistra e 7 da trequartista.
La precedente avventura
Alla Roma per due stagioni (2014-15 e 2016-17, in mezzo il prestito di un anno all’Empoli), il nuovo numero 16 conta già 54 presenze in giallorosso, con 4 gol e assist. L’esordio risale al 27 settembre 2014 (giorno del 38° compleanno di Totti) nella vittoria per 2-0 contro il Verona allo Stadio Olimpico. L’8 febbraio 2015, a Cagliari, arriva il suo primo gol, che permette alla squadra allora allenata da Rudi Garcia di battere 2-1 il Cagliari in Sardegna. Tornato nella Capitale nell’estate 2016, con Spalletti in panchina esplode definitivamente, collezionando 41 presenze stagionali: l’ultima gara è Roma-Genoa 3-2, nel giorno dell’addio al calcio di Totti; in estate viene ceduto allo Zenit San Pietroburgo per 23 milioni (più 4 di bonus). Ora, a distanza di sei anni, Leo è tornato ed è pronto per questa seconda avventura all’ombra del Colosseo.
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