Demiral, il guerriero ferito da rilanciare
Il turco convince per età e duttilità. Gioca a tre e a quattro e ha grande esperienza. Alla Dea dopo il crociato, ora va a caccia del riscatto
Cerotti, ferite e graffi. Una volta Merih Demiral, al termine di una partita contro la Lazio, si presentò in mixed zone con tanti di quei tagli che il giornalista gli chiese da dove venissero quei cerotti anche sulla fronte e lui gli rispose: «Ogni partita c’è qualcosa. Anche qua, qua - indicando con gli occhi - ma va bene. A me piace, sono più bello così». Questa è la giusta definizione per capire bene chi è Demiral, uno di quei difensori per i quali il rettangolo verde rappresenta un vero e proprio ring. Uscire senza nessuna ferita è anormale. Scivolate, contatto fisico con l’attaccante. «Mi piace giocare uomo a uomo», oppure: «Mi piace troppo giocare uno-contro-uno, è la tattica perfetta per me», disse ancora con un tono da difensore alla Mourinho.
L’arrivo in Italia
Spirito guerriero e sguardo fisso negli occhi dell’avversario: un cliente scomodo per tutti gli attaccanti. Ma Demiral ha anche intelligenza tattica. Il turco è capace a giocare sia in una difesa a tre sia a quattro, predilige l’out destro, ed è abilissimo a destreggiarsi nelle marcature preventive, costringendo a volte a spingerlo anche al di là della metà campo avversaria. In Serie A è arrivato a gennaio del 2019, la prima squadra a crederci è stata il Sassuolo, società blasonata per lanciare e sfornare giovani talenti. Prestito con obbligo di riscatto fissato a 7 milioni: così lo prese Carnevali dall’Alanyaspor. Demiral in Italia si ambientò subito, bastò solo mezza stagione per capire veramente chi fosse il centrale turco, chiamato anche “The Wall”. Tante big chiesero informazioni al Sassuolo, tra cui anche la Roma. Ma ad avere la meglio nell’estate del 2019 fu la Juventus, che pagò ai neroverdi 18 milioni (una mega plusvalenza).
Lo stop e l’Atalanta
Le pressioni giorno dopo giorno aumentarono per Demiral, ma Merih ci è abituato. In campo con la Juventus nelle sue prime partite fece il suo dovere e si vide un difensore dal grande potenziale. Ma il suo percorso con i bianconeri si fece in salita proprio allo Stadio Olimpico: prima il gol che sbloccò la gara contro la Roma, poi l’infortunio al crociato. Il Covid lo aiutò per recuperare meglio e con più tranquillità. Al rientro con Pirlo giocò regolarmente ma nell’estate del 2021 spinse per la cessione. L’Atalanta non ci pensò due volte e decise di investire su di lui, prima a titolo temporaneo, poi l’estate successiva lo riscattò. Con l’Atalanta non ha accennato cali di prestazione, ma nelle ultime settimane qualcosa con Gasperini si è rotto. La Roma potrebbe approfittarne, il turco rappresenterebbe il profilo ideale per garantire a Mou il quinto posto da centrale dopo la partenza di Ibañez.
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