La ricompensa di Diego: Llorente a tutto campo
A segno con l’Estrela, lo spagnolo si conferma affidabile ed esperto. Al punto che ad oggi, in attesa del miglior Ndicka, è di fatto uno dei tre centrali titolari
Una cavalcata degna di un’ala, o di un tuttocampista, quella con cui Diego Llorente ha firmato il terzo gol giallorosso contro l’Estrela Amadora. Da un’area all’altra, con l’assistenza di Belotti, che gli ha servito l’assist per il destro vincente. Non esattamente la giocata che ci si aspetterebbe da un difensore centrale, ma ben vengano galoppate del genere, se ottengono lo stesso risultato.
Subentrato a Ndicka all’intervallo, l’ex Real Madrid ha dimostrato ancora una volta - semmai ce ne fosse stato bisogno - la sua affidabilità e la sua esperienza anche contro i modesti portoghesi, evidenziando un’ottima condizione atletica. Non una sorpresa, se si tiene conto che Diego ha lavorato duro a casa durante le vacanze estive, praticamente certo che sarebbe tornato alla corte di Mourinho per la stagione 2022-23. Così è stato, complice la volontà del calciatore, del tecnico e del gm Tiago Pinto, che ha trattato a lungo col Leeds per riportare lo spagnolo in giallorosso.
«Lavoro e ricompensa», ha scritto ieri sul suo profilo Instagram, a corredo di alcuni scatti dell’amichevole di sabato. Messaggio breve e conciso, ma che rispecchia alla perfezione il suo credo: poche parole e tanto lavoro, a testa bassa, con grande umiltà. È questo uno degli aspetti che ha permesso a Llorente di farsi benvolere nello spogliatoio e in generale a Trigoria, oltre ovviamente alle sue doti tecniche: è un centrale esperto, con tanta esperienza nei migliori campionati al mondo, abile in marcatura, ma anche (e sabato l’ha dimostrato) con il pallone tra i piedi; una qualità, quest’ultima, non da poco nel calcio moderno, che impone una costruzione dal basso. Arrivato in punta di piedi, si è ritagliato pian piano uno spazio importante nel corso della passata stagione e ora, forte della fiducia dello “Special One” e dei compagni, ambisce a giocare ancora di più.
Si sta giocando bene le sue carte Diego, al punto tale che ad oggi - in attesa del miglior Ndicka - è di fatto il terzo titolare al fianco degli intoccabili Mancini e Smalling. L’ex Eintracht è apparso leggermente in ritardo di condizione, e ovviamente deve ancora apprendere al meglio gli automatismi della squadra, dopodiché dovrà ambientarsi nel nuovo campionato. Llorente dalla sua ha già cinque mesi di apprendistato, durante i quali ha totalizzato soltanto 12 presenze, ma sempre in gare dall’altissima posta in gioco.
Gli altri
Detto di Diego e di Ndicka, c’è anche Ibañez che, al netto di eventuali operazioni di mercato, ad oggi è da ritenere a tutti gli effetti un calciatore romanista. Il brasiliano potrebbe partire, ma soltanto a fronte di offerte economiche importanti; offerte che - è bene specificarlo - al momento non sono arrivate. Allo stato attuale delle cose, quindi, Mourinho può contare su cinque centrali di livello, oltre ovviamente al lungodegente Kumbulla, che tornerà a disposizione con ogni probabilità soltanto nel 2024. C’è anche Celik, che in questo precampionato il tecnico portoghese sta utilizzando come braccetto di destra, e mai da quinto. Di fatto ci sono sette calciatori per tre maglie: il reparto è ben coperto, e con il ritorno di Llorente può contare su un altro elemento di grande esperienza da affiancare ai più giovani.
© RIPRODUZIONE RISERVATA