Estrela Amadora, dove la stella di Mourinho iniziò a brillare
Fu assistente dal 1988 al 1992: in quel periodo il club vinse l’unico trofeo della sua storia. Rifondati nel 2020, ora i “Tricolor” hanno Evra tra i proprietari
Aveva 25 anni ed era reduce dall’esperienza alla guida degli Allievi del Vitoria Setúbal, José Mourinho, quando divenne assistente tecnico di Joao Alves all’Estrela Amadora. Correva l’anno 1988, e il giovane Mou - dopo aver rinunciato alla carriera di calciatore - proseguiva la lunga gavetta che di lì a qualche anno lo avrebbe portato a diventare lo “Special One”, raggiungendo vette che forse nemmeno lui stesso poteva immaginare all’epoca. Non che gli mancasse la determinazione e l’ambizione; anzi, già all’epoca - stando ai racconti di chi lo ha conosciuto - era maniacale nella sua attenzione ai dettagli, e lasciava già intravedere le doti di psicologo e motivatore che poi lo hanno reso famoso nel mondo. In poche parole, già allora si immaginava un futuro roseo per lui che, durante la sua esperienza alla guida degli Allievi del Vitoria Setúbal, aveva lavorato tramite la scuola locale con ragazzi affetti da problemi mentali e motori.
Rimase con i Tricolor per quattro stagioni, fino al 1992, affiancando Alves prima e Jesualdo Ferreira poi: proprio in quel periodo, guarda caso, l’Estrela ottenne il primo e unico trofeo della sua storia, la Taça de Portugal (la Coppa nazionale), battendo in finale la Farense; dopo l’1-1 maturato nei 120’, nel replay finì 2-0 per i prossimi avversari della Roma. Un’impresa epica per il piccolo club, che nella sua storia ha spesso fatto su e giù tra Primeira Liga e Seconda Divisione e il cui miglior risultato è un settimo posto nel massimo campionato lusitano. Come detto, nel 1992 Mourinho lasciò l’Estrela, diventando il braccio destro di Bobby Robson allo Sporting Lisbona prima, al Porto poi e infine al Barcellona, dove ebbe modo di lavorare anche con van Gaal. Quel quadriennio ad Amadora, però, ha rappresentato un’ottima palestra per José.
Una nuova era
Proprio dalla Serie B portoghese sono risaliti, vincendo a giugno il playoff promozione con il Maritimo ai calci di rigore: in occasione della sfida d’andata, sugli spalti c’era anche Patrice Evra, l’ex terzino (tra le altre) di Manchester United e Juventus. Sì, perché proprio nei giorni in cui l’Estrela si preparava a disputare l’importantissimo doppio confronto, il francese ha annunciato di essere diventato co-proprietario del club assieme al magnate indiano Paul Roy: alle loro spalle c’è la grande azienda MYFC (My Football Club), piattaforma tecnologica con interessi nel mondo dello sport e degli e-sport. Evra era però assente nella finale di ritorno, che ha regalato al club la gioia del ritorno in Primeira Liga. Una gioia ancor più grande se si tiene conto degli ultimi, travagliatissimi anni che i tifosi sono stati costretti a vivere. Retrocessa in terza serie per dissesto finanziario nel 2009 e di fatto rifondata nel 2011 come Clube Desportivo Estrela, nel 2020 si è poi fusa con il Club Sintra Football, dando vita alla società odierna, denominata Club Football Estrela da Amadora.
La squadra attuale
Nonostante queste vicissitudini, il club attuale continua a vestire quelli che sono i colori storici dell’Estrela Amadora, vale a dire il tricolore rosso, bianco e verde che nelle divise richiama la squadra brasiliana del Fluminense. Dopo aver sfidato la Roma, tornerà in campo sabato 5 per un’altra amichevole contro il Belenenses, dopodiché il 13 farà il suo debutto in campionato ospitando il Vitoria Guimaraes. Attorno al club c’è ovviamente grande attesa, complice l’ingresso nei quadri societari dell’estroverso Evra, seguitissimo sui social e sempre pronto a sostenere l’Estrela. Che in rosa ha appena riaccolto, dopo il prestito alla squadra B del Benfica, anche una vecchia conoscenza giallorossa: il difensore centrale sloveno Amir Feratovic, classe 2002 che ha disputato 32 gare nella Roma Primavera.
Alla guida della squadra è stato confermato Sergio Vieira, già artefice della promozione: classe 1983, ha lavorato come responsabile dello scouting sia allo Sporting Lisbona, sia al Braga. Aveva soltanto 5 anni quando Mourinho affiancò Joao Alves su quella stessa panchina contribuendo alla conquista dell’unico trofeo nella storia dell’Estrela Amadora. Evidentemente, già all’epoca era in grado di fare cose da “Special One”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA