Il pieno di Joya: via la clausola e contratto fino al 2026
Contatti frequenti tra Pinto e l’entourage di Dybala. Il 30 scade il termine per esercitare l’opzione dall’estero: l’obiettivo è eliminarla, con 5,9 milioni più bonus
Dodici mesi dopo la prima volta, potrebbe essere ancora lui l’acquisto più importante dell’estate romanista. Stiamo parlando di Paulo Dybala. L’attaccante argentino, impegnato in questi giorni nella preparazione della nuova stagione insieme a Mourinho e i suoi compagni, potrebbe firmare a giorni un nuovo contratto con la Roma, spostando la scadenza al 30 giugno del 2026 - un anno in più dell’accordo attuale - ed eliminando la clausola rescissoria da 12 milioni di euro. Il frutto di una volontà, comune, di proseguire insieme, manifestata dai sempre più frequenti contatti tra il club - nella persona di Tiago Pinto -, il procuratore della Joya Jorge Antun e Carlos Novel, uomo che cura il marketing del 21. Chiamate intensificate in queste ore, prima che il gm raggiunga la squadra ad Albufeira, senza la necessità di un incontro dal vivo, rimandato a quando Paulo tornerà dal Portogallo, ma con il desiderio di arrivare a dama ed eliminare la clausola presente nell’attuale accordo.
A proposito di ciò, occorre fare un po’ di chiarezza. L’estate scorsa, giunto alla fine della sua esperienza alla Juventus e liberatosi a parametro zero dai bianconeri, Dybala è stato oggetto del desiderio di diverse società, tra Serie A e Premier League, fino ad accogliere la proposta della Roma. Il fuoriclasse argentino, in pochi mesi, è passato dal guadagnare 7 milioni e mezzo di euro l’anno, a firmare con il club dei Friedkin per 3,8 milioni a stagione, più bonus. Bonus che poi, nel corso dell’annata, sono anche maturati, complice il suo rendimento da leader. Paulo, infatti, ha chiuso la sua prima annata nella Capitale con 18 reti - miglior marcatore stagionale - e 8 assist all’attivo. Dal mercato Mou si aspetta di ricevere i gol che gli mancano, confermare intanto il talento di Laguna Larga potrebbe essere un buon primo passo. Tornando alla clausola, nel gioco della trattativa, venne dato l’ok alla Roma per una base fissa relativamente bassa - dato più importante ai fini del bilancio, in quanto i bonus sono soggetti ad una tassazione inferiore -, con l’inserimento però della clausola rescissoria da 12 milioni di euro. Una clausola esercitabile dall’Italia e dall’estero, ma con alcune differenze.
Qualora l’offerta arrivasse dalla Serie A, la Roma avrebbe la facoltà di rifiutarla, dovendo però destinare parte di quella clausola all’ingaggio di Dybala. Con una proposta da qualsiasi altro campionato, invece, la società non potrebbe fare nulla, a patto ovviamente che la Joya accetti la destinazione.
Offerte però che, ad oggi, non sono arrivate. Di chiamate interessate, diverse. Dall’Arabia Saudita - che prosegue la sua estate di gloria, facendo compere in Europa - e dalla Premier League, con il Chelsea in prima fila. C’è tempo però fino a domenica, quando scadrà il limite temporale a disposione dei club esteri per esercitare l’opzione. Cinque giorni, nel mercato, sono lunghi. E Antun potrebbe anche presentarsi al meeting forte di una proposta che, al momento, non ci risulta. Ma la cosa più importante è che ormai Paulo sembra essersi deciso. A Roma si trova bene, la sinergia con Mourinho e i tifosi cresce ogni giorno di più, ed è pronto a legare il suo futuro a questi colori, non prima di aver richiesto delle garanzie sul progetto tecnico.
A novembre spegnerà 30 candeline, è campione del mondo in carica e vuole tornare a competere per il vertice del calcio italiano, oltre che riassaporare il palcoscenico della Champions al più presto.
Tutto questo collima con gli obiettivi del club e perciò l’aria è di un matrimonio che s’ha da fare. Il primo passo sarà togliere la clausola rescissoria, grazie all’aumento della base fissa da 3,8 a 5,9 milioni a stagione - opzione già presente nel contratto, dunque non in discussione. L’ogetto delle trattative di queste ore, invece, riguarda la parte variabile, i bonus. Con quelli, Paulo potrebbe arrivare a superare i 7 milioni a stagione, avvicinandosi all’ultimo stipendio percepito a Torino. Il tutto suggellato da un prolungamento, con la nuova scadenza spostata al 2026. Senza ansie e con la voglia di disegnare insieme il futuro.
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